Home Economia Distributori, Faib lancia l’allarme: “Stazioni di servizio in drastico calo, cittadini penalizzati”

Distributori, Faib lancia l’allarme: “Stazioni di servizio in drastico calo, cittadini penalizzati”

di Redazione
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Grosseto.  Una riduzione drastica, quella delle stazioni di rifornimento nel nostro Paese, che negli ultimi dieci anni vede una diminuzione del 22,2% con la chiusura di oltre 4.500 impianti. E in una provincia come al nostra, la problematica può essere ancor più seria”. A lanciare l’allarme è Faib Confesercenti, analizzando i dati degli ultimi dieci anni.

“Grosseto è uno dei territori più vasti e con meno densità abitativa. A ciò si aggiunge anche un’elevata anzianità della popolazione – esordisce Giulia Cardini, presidente provinciale di Faib Confesercenti -. Già da questi dati si capisce l’importanza che ha un presidio fisso come la stazione di carburante, sia sull’aspetto dell’assistenza stradale che come vero e propri presidio e centro servizi”.

I dati

Il calo dei distributori riguarda uniformemente grandi città (-24,3%) sia i piccoli comuni fino a 5mila abitanti (-23.7%), ma è su quest’ultimi che si registra il dato più preoccupante, ovvero il 74,1% in meno di nuove imprese iscritte. Ovvero, tradotto in altri termini, nelle piccole comunità non solo il distributore chiude, ma non c’è nemmeno più speranza che qualcuno lo apra nuovamente. Un dato da tenere in considerazione è anche l’incremento di benzinai con titolare straniero: +37,6% dal 2014, che diventa +57.6% nei comuni da 50 a 250 mila abitanti.

“Molti sono gli aspetti da tenere in considerazione di questo processo di trasformazione che sta interessando la categoria in questo momento – conclude Marco Di Giacopo, coordinatore di Assoterziario – con le due direttrici principali che sono la transizione energetica da una parte e l’efficientamento della rete dall’altra. È evidente che le stazioni di carburante, nel caso a qualcuno fosse passato di mente, sono le centrali che mettono in moto il paese e ne garantiscono la mobilità. Grosseto, più che in altri luoghi, deve fare attenzione a questo aspetto, per conformazione morfologica della provincia e per le carenze del trasporto su rotaia. I dati che abbiamo riportato dimostrano la necessità di gestire questo processo, utilizzando incentivi o scivoli in base alle necessità. Il Governo deve ascoltare i sindacati in questa fase delicata, ma anche ai Comuni chiediamo attenzione e di coinvolgerci attivamente: quando chiude un benzinaio è una sconfitta per la comunità”.

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