Valter Bruni, il presidente di Fnaarc Confcommercio Grosseto, il sindacato degli Agenti e rappresentanti di commercio, torna sulla questione caro carburanti che, con la guerra in Ucraina, è diventata ancor più preoccupante per la categoria.
Come sottolineano gli addetti del settore, “i rappresentanti hanno il loro ufficio in auto” e la media dei chilometri percorsi all’anno, in genere, sfiora i 60mila.
“Con questi numeri, è chiaro che l’aumento del carburante incide per tutti noi in modo significativo – precisano dalla Fnaarc Confcommercio – tra i 4 e 5mila euro in più sulla nostra attività con i margini già assottigliati per l’impennata dei costi e la diminuzione delle vendite a causa della carenza di materie prime. Inoltre, il tetto di deducibilità del costo dell’auto bloccato da troppo tempo a 25mila euro, non ci consente di acquistare automobili ‘green’ come invece sarebbe auspicabile”.
“Qualcosa non quadra. Ha ragione il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani – conclude Bruni – è in atto una speculazione sul prezzo del gas e dei carburanti. Una speculazione ingiustificata. Sicuramente bisogna intervenire per calmierare i costi e per dare fiato a professionisti e imprese, e fino ad oggi gli interventi che sono stati fatti dal Governo, se pur apprezzabili, non sono stati sufficienti. A causa degli importanti rialzi dei prezzi degli ultimi giorni non sono più sufficienti gli sconti, grazie all’extragettito Iva, e neanche il taglio delle accise, che noi stessi avevamo indicato fra le misure possibili per abbassare la ‘febbre’ del prezzo del carburante. Si tratta di misure che non sono più in grado di dare una soluzione al problema e al più riportano la situazione a qualche giorno fa, quando i carburanti costavano 15 centesimi in meno. Anche a nostro avviso, è a questo punto indispensabile e urgente l’intervento di un’authority europea che sia immediatamente operativa per calmierare i costi ed intervenire sulle anomalie dei mercati delle materie prime”.