Ammonta a 22 miliardi di euro all’anno il costo della burocrazia per le piccole e medie imprese italiane. Lo evidenzia l’indagine “Le piccole imprese alle prese con la burocrazia” condotta in primavera dal Centro studi di Cna, che sottolinea anche come il 41,3 per cento delle aziende italiane impiega fino a tre giorni lavorativi al mese per portare a termine tutti gli adempimenti richiesti dalla pubblica amministrazione e nel 32,2 per cento dei casi fino a cinque giorni.
“Sono dati da non sottovalutare – commenta Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – che mettono in evidenza il disagio e al tempo stesso il peso della burocrazia avvertito dalle imprese”. 
L’indagine “Le piccole imprese alle prese con la burocrazia”. Oltre mille imprese associate a Cna hanno risposto alle domande del Centro studi, per consentire di fare un quadro della situazione.
Secondo il 62,4% degli intervistati la burocrazia è tra i principali limiti alla competitività. Questo non solo per la complessità delle norme, ma anche perché, in alcune zone d’Italia, la lentezza nell’ottenere risposte è percepito come il principale problema tra Pmi e Pubblica amministrazione. E’ in aumento, però, il numero delle imprese che ricorrono a internet per portare a termine gli adempimenti, senza avvalersi di consulenti esterni e la maggior parte degli intervistati giudica positivamente gli interventi in ambito fiscale e la nuova normativa sul lavoro.
Tra gli strumenti di semplificazione, il Durc online è quello più apprezzato mentre non soddisfa il livello dei siti internet della Pa, che non permettono, spesso, di avere informazioni chiare e tempestive. Un’altra esigenza che emerge dall’indagine è quella di potersi interfacciare con personale più qualificato e poter concludere le pratiche burocratiche in tempi ridotti.
Secondo gli associati Cna, si potrebbe migliorare la qualità della legislazione in materia, attraverso l’analisi di impatto dei provvedimenti più attenta alle micro e piccole imprese, l’adozione di misure di semplificazione autoapplicative (come il Durc online), il potenziamento dell’informatizzazione delle Pa, e la standardizzazione della modulistica sul territorio nazionale.
“E’ necessario migliorare la normativa in materia, aumentando il livello della semplificazione amministrativa, soprattutto per le piccole e medie imprese cercando di premiare quelle virtuose – prosegue Bramerini -. I cambiamenti dovrebbero riguardare il fisco, ma anche la tempistica per il rilascio della pratiche e la modulistica standard in materia di artigianato, commercio, edilizia e ambiente.”