Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato della Federazione autonoma italiana benzinai di Grosseto:
“I gestori carburanti denunciano l’insostenibile onerosità delle commissioni bancarie per i pagamenti con carte di debito e di credito all’Unione Europea e chiedono l’apertura della procedura d’infrazione a carico dell’Italia. L’Antitrust italiana sollecitata ad intervenire.
Il 12 novembre le associazioni dei gestori proclamano il ‘No card day’, un’intera giornata in cui non verranno accettati carte di credito e bancomat per il pagamento di rifornimenti di benzina.
Lo Stato, dopo aver reso obbligatoria dallo scorso primo luglio l’accettazione dei pagamenti effettuati con moneta elettronica per importi superiori ai 30 euro (DL. 179/2012 e ss., Dm 24 gennaio 2014), ha lasciato che si scaricassero sui gestori degli impianti di distribuzione carburanti costi insostenibili.
I benzinai italiani operano con margini, a seconda delle modalità di vendita, variabili dall’1% al 2% del prezzo finale pagato dal consumatore, mentre il resto viene incamerato dalle compagnie petrolifere e soprattutto dallo Stato tra accise ed Iva. Di contro, i costi per le transazioni elettroniche variano, a seconda degli istituti bancari e dei territori, dallo 0,5% all’1,2%, con punte che arrivano a sfiorare il 2%, di fatto azzerando per i benzinai ogni possibilità di fare impresa e fare utili.
Il sistema di gestione dei Pos e delle commissioni risulta, come da atti parlamentari, il più alto d’Europa, con costi complessivi che si collocano anche oltre il 50% rispetto alla media europea.
A pagare il conto rimangono quindi i gestori che raccolgono per lo Stato, gratuitamente e a proprio rischio e pericolo, oltre 30 miliardi all’anno tra accise ed Iva.
I gestori carburanti chiedono il ripristino del decreto liberalizzazioni, che aveva sancito la gratuità delle commissioni, per i pagamenti fino a 100 euro.
Di fronte all’insensibilità del Governo, che ignora le giuste proteste della categoria e le risoluzioni parlamentari a favore di un calmieramento dei costi di commissioni e di gestione dei Pos, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio presentano formale denuncia all’Antitrust e all’Unione Europea, con la richiesta di apertura di un procedimento di infrazione a carico dell’Italia e promuovono il ‘No Card Day’ di denuncia degli insostenibili costi imposti dalle banche e dai servizi interbancari, sospendendo per il 12 novembre l’accettazione dei pagamenti con moneta elettronica su tutta la rete”.