Se il 2012 ha segnato il cambio di tendenza, dal 2013 gli agenti Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) si aspettano di conoscere quale sarà il futuro del mercato immobiliare.
Filippo Asta e Luca Vitale, rispettivamente presidente provinciale e presidente regionale Fiaip, analizzano i cambiamenti registrati nel corso dell’anno appena concluso:
“Tanto per cominciare – spiegano -, in Maremma c’è stato il netto aumento degli immobili in vendita sul mercato: sono quasi il doppio rispetto al 2011. Questo perché la crisi economica e il sovraccarico di tasse imposte dal governo Monti hanno spinto diversi grossetani, molti dei quali imprenditori (artigiani in particolare) alle prese con il fallimento dell’azienda o con i debiti, a vendere le proprie abitazioni per riuscire a recuperare un po’ di liquidità. Una tendenza a dir poco preoccupante per l’economia locale”.
Ma all’aumento degli immobili sul mercato non corrisponde una ripresa delle vendite: le trattative si allungano sempre più e il lavoro degli agenti immobiliari si fa più complesso. Se prima gli affari si concludevano in 4-6 mesi, adesso ne servono tra gli 8 e i 10. Inoltre, vanno a buon fine le trattative in cui i proprietari delle abitazioni si dimostrano più elastici e disposti ad abbassare la richiesta, andando incontro alle esigenze di chi compra.
“Analizzando i prezzi – continuano Asta e Vitale –, si può notare come essi siano rimasti stabili rispetto al passato. Anche se in sede di trattativa c’è un ribasso maggiore rispetto a quello degli anni precedenti”.
Ma ci sono anche altre novità: con la crisi economica sono entrati sul mercato anche beni che prima non si trovavano a cifre “accessibili”. Una tendenza che si registra soprattutto sulla costa maremmana, dove è possibile acquistare immobili di pregio come abitazioni sul mare, con giardino e piscina. Proprio grazie alle seconde case le località balneari reggono di più alla crisi economica rispetto a Grosseto, dove il mercato è fermo.
Per quanto riguarda gli affitti annuali non ci sono invece grandi richieste: in questo caso il fenomeno più diffuso è la revisione delle quote mensili. In molti, ad esempio chi ha perso il lavoro o chi è in cassa integrazione, chiedono una riduzione dell’affitto, anche perché altrimenti non riuscirebbero ad assicurare la puntualità nei pagamenti.