Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Ascom Confcommercio di Grosseto in cui l’associazione commenta l’applicazione dell’aliquota Imu da parte del Comune di Orbetello e disapprova quanto deliberato dall’amministrazione comunale in merito a questo regolamento:
“Apprendiamo con sgomento e incredulità quanto affermato nella seduta del Consiglio Comunale di Orbetello datata 29 settembre, seduta avente all’ordine del giorno gli equilibri del bilancio e il regolamento IMU.
L’Assessore al bilancio Aldi, il cui intervento è visibile in streaming sul sito del Comune di Orbetello (http://www.comune.orbetello.gr.it/varie/webtva.asp?id=vlTJDXWV3m0), intervenuto per illustrare il regolamento IMU, ha parlato a più riprese di “dialogo” con le categorie che rappresentano i vari settori, tra cui i commercianti e gli artigiani.
Si è parlato di “contributo”, “senso di responsabilità” e “pacatezza” che hanno contraddistinto gli interventi delle associazioni, Confcommercio compresa, e di una sostanziale quanto apprezzabile assenza di “critiche” al percorso che ha condotto all’introduzione delle nuove aliquote. Comprendendo il momento di crisi, si dice riassumendo, le associazioni hanno ritenuto di essere solidali con le scelte – pur impopolari – del Comune.
In questa sede, interveniamo a gran voce per ribadire che non solo non abbiamo espresso in alcuna sede questa presunta “solidarietà”, ma che ci siamo esposti ripetutamente e già durante l’estate contro l’aumento di queste aliquote.
Il nostro Presidente Filippo Lombardelli aveva chiesto all’Amministrazione nell’interlocutorio mese di luglio “che si proceda a un ulteriore ritocco al ribasso entro la fine dell’anno, per scongiurare la paralisi di tutti i comparti e le attività commerciali e produttive in genere.
In particolare rivedere al ribasso l’aliquota non solo per le attività commerciali in oggettiva difficoltà (unitamente a quelle che hanno da poco avviato il lavoro come le imprese in fase di start-up), ma anche per riconoscere gli sforzi delle imprese “virtuose” il cui lavoro andrebbe premiato diversamente e non certo con l’introduzione di ulteriori aggravi. Senza questo intervento la tenuta futura delle nostre imprese non è garantita.”
Affermare oggi che il regolamento IMU ha visto l’appoggio e la solidarietà delle associazioni di categoria costituisce una gravissima mancanza di rispetto per le nostre posizioni.
Sulla stampa abbiamo inoltre letto in questi giorni che “i passaggi che hanno portato a queste nuove aliquote sono stati anticipati dagli incontri che si sono svolti nelle settimane passate con i rappresentanti delle categorie produttive, in primis Ascom, Confartigianato, Confesercenti e Cna, e con i rappresentanti delle categorie sindacali, Cgil, Cisl eUil”.
Per quanto ci riguarda, non ci sono stati incontri in cui si sono effettivamente chiarite le intenzioni del Comune di Orbetello. Gli incontri antecedenti alla seduta del 29 settembre sono stati peraltro convocati all’”ultimo tuffo” e in modo non formale come si conviene a situazioni del genere.
La nostra associazione ha difatti ricevuto una telefonata nel giorno giovedì 27 settembre per un “rapido colloquio” con l’Amministrazione da svolgersi l’indomani, venerdì 28 settembre.
A questo incontro, ribadiamo informale, che oggi viene spacciato per chiarificatore, ha presenziato in rappresentanza della Confcommercio provinciale un nostro associato, titolare di un esercizio pubblico di Orbetello.
In quella sede, ciò che è stato presentato alla nostra associazione non è stata la richiesta di un parere, ma l’informazione fatta e finita su quanto si sarebbe andato a predisporre a livello legislativo.
Nello specifico, il rincaro più elevato comunicato si ha nelle tariffe per gli immobili adibitia uso commerciale e artigianale: ciò è stato ampiamente sottolineato dagli organi di stampa che hanno rendicontato la seduta “incriminata”, e non può che produrre, come da noi già ampiamente previsto e contestato, un disastro annunciato per l’economia lagunare, laddove i commercianti vedranno abbattersi una vera e propria scure sulle loro attività.
Tartassando commercianti e albergatori si produrrà un’ulteriore contrazione dei consumi e dei soggiorni, quando chiaramente per effetto di queste tariffe essi si vedranno costretti a ritoccare al rialzo il prezzo dei loro prodotti e servizi.
In definitiva, il percorso che ha portato a quello che oggi vediamo non può dirsi in alcun modo “concordato” con la associazioni di categoria che, nelle occasioni in cui è stato richiesto un parere, hanno sempre ribadito la loro totale contrarietà al ritocco di questa tariffa.
Non ammettiamo pertanto che si parli a nome nostro di un percorso contraddistinto da “pacatezza” e “solidarietà”, quando la realtà è tutt’altra.
Quello che viceversa abbiamo sempre chiesto è di ridurre e tagliare i costi della Pubblica Amministrazione e di spalmare così i sacrifici su varie categorie e non sempre e soltanto sul settore produttivo.”