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La Provincia stanzia 344mila euro a favore della pesca marittima

di Roberto Lottini
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La Provincia di Grosseto ha adottato il Piano provinciale 2012 a sostegno della pesca e dell’acquacoltura. Si tratta dell’atto di indirizzo, che oltre a fornire un quadro conoscitivo sullo stato del settore, indica gli obiettivi, le criticità e la ripartizione delle risorse da destinare agli investimenti.

 “Quest’anno – spiega il presidente della Provincia, Leonardo Marras –  la dotazione finanziaria complessiva è pari a 344mila euro. Pur trattandosi di poche risorse il dato positivo è che sono facilmente spendibili, perché destinate ad interventi non strutturali, sia nel settore dell’acquacoltura, per l’acquisto di attrezzature e macchinari, sia in quello della pesca. Entro la fine dell’estate, la Provincia di Grosseto provvederà alla pubblicazione dei bandi, che sono rivolti ai soggetti pubblici e privati. Ovviamente, questo piano non esaurisce le misure a favore del settore, che ha fortemente bisogno di interventi strutturali. In questo senso la Provincia è da un pò tempo impegnata anche nella promozione di una strategia di sviluppo integrata tra le province della costa (Gac) per attrarre sui territori le risorse del Fondo europeo per la Pesca messe a bando dalla Regione Toscana”.

Nella ripartizione dei 344mila euro, la Provincia di Grosseto ha destinato quasi 143mila euro all’acquacoltura, 81mila euro sono riservati all’adeguamento delle banchine, 24mila all’igiene e  tracciabilità del pescato, circa 38mila euro al pescaturismo, 24mila euro sono destinati alla realizzazione di un centro per l’accrescimento di anguille per il ripopolamento di acque interne e 6mila e 600 per l’acquisto di attrezzature per la pesca in acque dolci e lagunari. Infine 27mila e 600 euro sono destinate alla formazione.

Come è emerso dal Tavolo Blu e dagli incontri con i Comuni – prosegue Marrasuno degli interventi più urgenti nel settore della pesca è l’ammodernamento delle banchine dei porti, che al momento sono carenti di servizi. Su questa voce, dopo l’acquacoltura, abbiamo concentrato la maggior parte delle risorse che potranno essere impiegate per dotare i porti di spazi per la vendita diretta del pescato, piccole strutture per la produzione di ghiaccio, magazzini per il ricovero degli attrezzi, servizi elettrici e idrici, servizi per lo smaltimento dei rifiuti, sistemi di illuminazione per facilitare le fasi di sbarco, stoccaggio, lavorazione e commercializzazione del pesce. Interessante anche la misura destinata al pescaturismo per l’adeguamento delle imbarcazioni a questa attività, che prevede nell’imbarco giornaliero di turisti che vogliono condividere con gli operatori la giornata di pesca”.

Il Piano – conclude Marrasè frutto della concertazione con le rappresentanze della pesca e dell’acquacoltura. Crediamo quindi che la ripartizione delle risorse sia funzionale alle richieste che ci sono pervenute dal comparto. Ma qualora si verificassero degli avanzi su alcune voci di spesa, verranno effettuate delle rimodulazioni. Invitiamo gli operatori pubblici e privati a partecipare ai bandi perché l’esaurimento delle risorse è il presupposto per poter accedere ad ulteriori finanziamenti.”

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