Domenica 13 gennaio, alle 17.30, in viale Porciatti 10, a Grosseto, l’associazione Kansassìti inaugurerà la mostra “Folklore – Un esotico“.
Una mostra di Giulio Bardi con tavole a china colorate in post-produzione ed una parete video in cui poter afferrare un immaginario diverso della Maremma e delle sue storie.
Giulio Bardi è un giovane illustratore grossetano nato nel 1992, laureando in Antropologia e collaboratore dell’Archivio delle tradizioni popolari della Maremma, presso cui svolge attività di ricerca etnografica.
“Le tavole raccolte nella mostra ‘Folklore – Un esotico’ sono la resa grafica del suo appassionato percorso di cattura dell’immaginario locale maremmano, una rielaborazione dei racconti che raccoglie nel suo lavoro di ricerca. Dentro il paesaggio, accennato con sinuose e semplici linee, si muovono figure magiche, totemiche, di una identità sfuggente, e la natura florida dei luoghi che ci ospitano e che spesso tendiamo a banalizzare. Quel tipo di banalizzazione che invece è del tutto assente in queste splendide tavole dal taglio netto e preciso nei contorni e nelle vedute – dichiara Guido Cipolletta, dell’associazione Kansassìti -. Paesaggi e dettagli di vita esplosi nei colori e nelle forme, rielaborati nella contemporaneità. Non c’è qui una critica alla tradizione, ma piuttosto all’idea, sbagliata, che possa esistere una cultura immobile e che questa generi, da sé e per sé, identità. Il rafforzamento del legame che abbiamo con il luogo e con la sua memoria stratificata ci viene incontro se permettiamo ad esso di disporsi ed incrociarsi, se lasciamo ai nostri occhi nuove libertà di immaginare, una nuova libertà anche tecnica e simbolica“.
“Folklore. Termine ambiguo: sapere del popolo o sapere sul popolo? Soprattutto, cos’è il folklore oggi che la classe subalterna per cui era stato teorizzato non esiste più? Un relitto terminologico forse, gioco di studiosi, poeti, pittori, assessori alla cultura. Tanto basta per aprire uno spazio indefinito, popolandolo di creature magiche stereotipate e feste medievali in abiti rinascimentali. Un antropologo ne teorizzò la nemesi, il fakelore, ultimo baluardo positivista, ma presto ci si accorse che non esiste una tradizione artificiosa e una pura; tutto è parte dello stesso continuum, la struttura della sagra è degna di attenzione quanto quella del rito di fuoco vecchio di secoli – spiega l’autore della mostra, Giulio Bardi -. A contare sono piuttosto le relazioni umane, magari le spinte ideologiche che portano alle riappropriazioni strategiche dei passati mitici. Ora che gli accademici hanno compreso il valore di ogni fenomeno percepibile, è partita la corsa all’oro; ogni categoria è destinata a cadere, con disappunto degli antiquari e di quelli che si ostinano a cercare identità nette. Frammenti di Maremma, qui, terra esotica dai tempi dei Macchiaioli e forse prima; una rassegna delle figure che attraversano i suoi paesi e le sue campagne, linfa del folklore passato, presente e futuro. Niente è più falso della vera tradizione, niente è più vero dell’immaginario“.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 27 gennaio secondo il seguente orario: venerdì, sabato e domenica dalle 17 alle 20. L’ingresso è libero. In occasione della inaugurazione della mostra “Folklore – un esotico”, l’associazione Kansassìti organizzerà per tutti i presenti un concerto acustico di chitarra a cura di Trieste Meolo Roncade per l’occasione in versione solo. Per qualsiasi informazione è possibile contattare l’associazione Kansassìti al numero 328.5405031 oppure scrivere un’e-mail a info@kansassiti.com.