La Settimana della Bellezza, a Grosseto, sta avviandosi ai suoi giorni conclusivi in un costante e significativo interesse da parte della città, che ha risposto con grande entusiasmo e partecipazione ai vari momenti offerti.
Domenica 23 ottobre saranno due gli appuntamenti, differenti tra loro, che richiameranno l’attenzione. Nel pomeriggio, alle 15.30, sarà proposta una passeggiata tra i “sacri tesori” conservati nel centro storico di Grosseto. Il punto di ritrovo, per chi vorrà partecipare, è sul sagrato della Cattedrale, da dove inizierà la visita, che poi toccherà i principali luoghi di fede che nei secoli hanno espresso la bellezza di cui il cristianesimo ha saputo farsi interprete per trasmettere la bellezza di Cristo.
Alle 18.30 il teatro degli Industri aprirà le sue porte al musical “La matita di Dio”, portato in scena dai giovani della parrocchia della Santa Famiglia, ispirato alla vita di Madre Teresa di Calcutta e alla testimonianza che essa ha consegnato all’umanità intera: un messaggio incentrato sul Vangelo e sulla carità riversata sui più poveri tra i poveri.
Così, dopo il successo che la “prima” ha riscosso a Grosseto, la sera dell’11 giugno sul sagrato del Duomo, e le successive rappresentazioni a Porto Santo Stefano e a Orbetello, il musical torna nel capoluogo maremmano in quello che per tutti è il teatro dei grossetani.
Non sono previste prenotazioni: si potrà assistere allo spettacolo in ordine di arrivo in teatro, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Il musical “Madre Teresa”, è un riadattamento dello spettacolo scritto dal grande Michele Paulicelli, attore e autore di recital a tematica religiosa.
La regia è di Mario Olandese. A dare voce e volto a Madre Teresa sarà la giovane Laura Pettini. Con lei sul palco lo stesso Mario Olandese, nei panni del giornalista mr Adam, e poi Beatrice Muller (suor Bettina); Alfonso Picozzi (capo bramino), Irene Biagioli e Martina Verdinelli (suore indiane), Giovanni Scognamiglio (il missionario). Insieme con loro circa 40 ragazzi tra attori e corpo di ballo. Le coreografie sono di Stefania Fabbri, la direzione musicale di Raffaello Serafini, le scenografie di Sara Ritti, il tecnico Luca Giannini. I costumi sono stati cuciti dalle donne della comunità parrocchiale.