Home Cucina Cotechino e lenticchie: gusto e buon auspicio in tavola

Cotechino e lenticchie: gusto e buon auspicio in tavola

La versione maremmana del piatto simbolo di San Silvestro

di Giorgia Carantonis
0 commento 51 views

Buon auspicio in tavola con il piatto tradizionale che segna il passaggio al nuovo anno.

Il cotechino con le lenticchie (binomio portafortuna per eccellenza) è servito come portata principale nel cenone di San Silvestro, nel pranzo del primo gennaio o come spuntino irrinunciabile della mezzanotte, portando con sé un bagaglio simbolico di prosperità e abbondanza.

La tradizione si tramanda da secoli. Entrambi gli elementi hanno infatti una carica propiziatoria: le lenticchie, già celebrate nell’Antico Testamento con la rinomata minestra di Esaù, erano considerate alimento fortunato sin dai tempi dell’antica Roma quando, associate all’idea di prosperità economica per la stretta somiglianza alla forma delle monete, venivano portate in dono ai propri cari con l’augurio di una maggiore prosperità finanziaria.

Il cotechino deve invece la sua fama al periodo medievale: secondo la leggenda, con l’assedio di Mirandola per mano delle truppe di Papa Giulio II Della Rovere, i cittadini escogitarono un piano per salvaguardare la carne degli animali prima della capitolazione, macellandole e alternando carne grassa e magra, insieme a spezie pressate all’interno delle zampe dei suini.

Più realisticamente, il maiale è da sempre considerato simbolo di abbondanza e fertilità, come dimostrano i numerosi sacrifici effettuati durante le celebrazioni pagane e successivamente i rituali di macellazione della carne per la sua conservazione in salume da consumare durante l’intero anno e contrastare lo spettro della fame.

Tanto gusto (e fortuna) nelle tavole di tutta Italia, dunque, con una ricetta che non solo è buona, ma anche ricca di significato.

Nella cucina maremmana, la versione del cotechino con le lenticchie potrebbe essere leggermente adattata con ingredienti locali e un tocco rustico per rispecchiare le tradizioni e i gusti locali.

La ricetta

Ingredienti

  • 1 cotechino maremmano
  • 500 grammi lenticchie nere di Sorano
  • 1 cipolla bianca di media grandezza
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 1 spicchio di aglio
  • 2 foglie di alloro
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • q.b. olio extravergine di oliva
  • q.b. sale e pepe
  • 500 millilitri brodo vegetale

Preparazione

  • Per prima cosa mettere in ammollo le lenticchie in acqua fredda per circa 2 ore. Scolare e sciacquare sotto acqua corrente.
  • Lessare le lenticchie in acqua bollente salata per circa 30-35 minuti.
  • Contemporaneamente, portare a bollore un’altra pentola con abbondante acqua per la cottura del cotechino. Il tempo di cottura dipende dalla dimensione, solitamente si aggira intorno ai 20-25 minuti.
  • In una casseruola preparare il soffritto di cipolla, carota, sedano, aglio, alloro in abbondante olio evo. Una volta che saranno dorati, aggiungere le lenticchie a fiamma ben vivace. Aggiustare di sale, pepe. Versare il brodo, il cucchiaio di concentrato di pomodoro, coprire e abbassare la fiamma.
  • Dopo circa 30 minuti di cottura (ma ancora a liquido non esaurito), ultimare inserendo nella casseruola il cotechino a fette affinché il sapore ed il brodo delle lenticchie si fondano insieme al grasso della carne.

Lascia un commento

* Utilizzando questo form si acconsente al trattamento dati personali secondo norma vigente. Puoi consultare la nostra Privacy Policy a questo indirizzo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ti potrebbero interessare

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: