Ha tentato il suicidio in carcere Claudio Orlando, l’uomo sospettato di aver ucciso lo zio, Antonio Tucci, il 5 dicembre a Castel del Piano.
Oggi pomeriggio, intorno alle 14, il 45enne si è infilato un sacchetto in testa nel tentativo di soffocarsi, ma è stato scoperto e soccorso in tempo dalle guardie del carcere di Velletri, in cui si trova rinchiuso dall’11 dicembre.
L’uomo è stato portato al pronto soccorso della casa circondariale, dove è stato prontamente curato e visitato.
La vicenda
Oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa, il Procuratore di Grosseto Raffaella Capasso ha ricostruito la vicenda che ha portato all’omicidio dell’anziano e le successive indagini che hanno permesso di arrestare il presunto colpevole.
Il corpo della vittima è stato ritrovato intorno alle 15.20 del 6 dicembre da un’assistente sanitaria della Asl, che aiutava in casa il 71enne Antonio Tucci, costretto a muoversi con la sedia a rotelle.
Il cadavere era riverso sul pavimento della cucina, la testa fracassata da colpi sferrati con inaudita violenza, il sangue sparso nella stanza.
Le indagini dei Carabinieri sono partite immediatamente.
Nei giorni seguenti all’omicidio sono stati interrogati conoscenti e parenti dell’anziano ucciso; grazie a queste testimonianze e ad alcune intercettazioni telefoniche, i sospetti degli inquirenti sono caduti su Claudio Orlando, nipote di Tucci, che era andato a trovare lo zio lo scorso 2 dicembre.
L’ipotesi di una rapina è stata esclusa fin dalle prime battute dell’attività investigativa, dato che nella porta di casa della vittima non erano stati trovati segni di effrazione.
Claudio Orlando, disoccupato, senza fissa dimora, privo di amici e di legami familiari, aveva già abitato insieme ad Antonio Tucci per un mese e mezzo, tra ottobre e novembre scorsi.
Durante il soggiorno nella località amiatina, Orlando non ha mai lavorato, con l’obiettivo di farsi mantenere dallo zio. Quest’ultimo, però, non sopportando tale situazione, ha mandato via di casa il nipote.
Il 45enne è tornato a Castel del Piano il 2 dicembre, giorno in cui la vittima ha riscosso la pensione, che in questo mese era comprensiva anche della tredicesima.
L’uomo ha portato con sé un trolley rosso, che ha sistemato in una delle stanze della casa.
Quindi, l’omicidio, compiuto il 5 dicembre, presumibilmente dopo l’ora di pranzo: Tucci è stato colpito, mentre si trovava ancora a tavola, con inaudita violenza.
L’arma del delitto non è stata ancora ritrovata, anche se gli inquirenti ipotizzano che l’anziano sia stato ucciso con il suo stesso bastone da passeggio, fatto sparire dalla scena del crimine.
Subito dopo l’omicidio, Orlando si è intascato la pensione riscossa dal 71enne, ha preso il suo trolley rosso ed è fuggito. Secondo le testimonianze rese da alcuni testimoni e residenti, un uomo sarebbe stato visto uscire dalla casa della vittima, intorno alle 18.30 dl 5 dicembre, con la testa nascosta in un cappuccio,
Il 45enne si è poi diretto a Grosseto, dove, intorno, alle 21, è stato ripreso dalle telecamere della stazione del capoluogo maremmano.
La certezza che però l’uomo fosse implicato nell’omicidio dello zio è arrivata da un’ingenuità commessa dal 45enne: Orlando, infatti ha inserito la sua scheda sim in uno dei due cellulari della vittima, rubati subito dopo l’omicidio insieme a due orologi sempre appartenenti a Tucci.
A quel punto, 10 Carabinieri hanno svolto un’attività investigativa su Roma, zona in cui Orlando era solito gravitare.
L’11 dicembre, al mattino, il sospettato è stato individuato in una stazione degli autobus nei pressi della Capitale, pronto a ritornare a sud di Roma. Sul veicolo sono saliti anche alcuni militari in borghese, così come ad ogni successiva fermata.
Ad un certo punto, l’autobus è stato fatto parcheggiare dai Carabinieri in una piazzola di sosta e Orlando è stato arrestato. Con se aveva il trolley rosso, contente gli orologi e i cellulari rubati allo zio.l
L’uomo ha alle spalle una serie impressionante di precedenti reati, fra cui, nel 1992, anche una condanna per lesioni gravi e sequestro di persona nei confronti dell’ex fidanzata.
“Si tratta di un delitto di inaudita e ingiustificata violenza – sottolinea il Comandante provinciale dei Carabinieri Vincenzo Tedeschi -. Ringrazio gli abitanti di Castel del Piano perché grazie alle loro testimonianze siamo a ricostruire gli spostamenti di Orlando dopo il delitto”.