E’ finito in manette anche il secondo autore del colpo in una villetta di via Preselle, a Grosseto, messo a segno lo scorso 5 febbraio.
Si tratta di un uomo di Palermo di 26 anni.
In quella circostanza, intorno alle 9, due giovani con il volto coperto da un passamontagna e muniti di guanti avevano aspettato che la proprietaria di una villetta a schiera uscisse di casa; quindi, l’avevano bloccata sulla soglia della porta di casa e le avevano puntato un coltello alla gola.
I due avevano costretto la vittima a ritornare nell’appartamento e l’avevano minacciata, obbligandola a riferire la combinazione della cassaforte.
Erano stati circa 30 minuti di terrore per la donna che, immobilizzata con il coltello alla gola da uno dei due malviventi, si era vista portare via i preziosi contenuti nella cassaforte, per un valore di circa 100mila euro.
Le indagini della Squadra Mobile erano partite immediatamente, tanto che, l’11 febbraio, gli agenti avevano fermato l’autore materiale della rapina, un 24enne di origine palermitane, ma da tempo residente a Grosseto.
Il giovane era stato bloccato dai poliziotti presso lo scalo ferroviario di Villa San Giovanni, in procinto di imbarcarsi per la Sicilia con il bottino nascosto in un trolley e in un portagioie.
Dopo aver trascorso alcuni mesi in carcere nel capoluogo siciliano, adesso l’uomo si trova agli arresti domiciliari nella sua casa di Palermo.
Le indagini
Ma le indagini della Squadra Mobile di Grosseto sono continuate senza soluzione di continuità, partendo dall’assunto che chi aveva commesso la rapina si era mosso alla perfezione come se conoscesse ogni angolo della casa della vittima, compresi i posti in cui teneva i preziosi rubati.
Proprio per questo, la macchina investigativa della Polizia ha focalizzato i suoi sospetti su una donna di 51 anni, nata a Catania, ma residente a Grosseto, amica di vecchia data della vittima della rapina, tanto che frequentava spesso la sua abitazione, anche se negli ultimi tempi questo rapporto di amicizia si era incrinato.
Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, la 51enne ha svolto il ruolo di basista del colpo, fornendo ai rapinatori, informazioni precise e dettagliate sui luoghi in cui la donna custodiva ori e gioielli nella sua casa di via Preselle.
Fra l’altro, il 24enne era vicino di casa della donna, circostanza che ha fatto sì che quest’ultima potesse fornire tutti i particolari al ladro per la favorevole riuscita della rapina.
Stamani, la basista è stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare ed adesso si trova agli arresti domiciliari a Grosseto.
Inoltre, le minuziose indagini condotte dalla Mobile in questi mesi hanno permesso di smascherare anche l’uomo che ha minacciato la vittima del furto con il coltello.
Il giovane è stato individuato grazie ad una minuziosa descrizione fatta dalla donna agli agenti, secondo la quale il ladro avrebbe avuto gli occhi marroni e di un taglio particolare. Inoltre, la vittima ha anche riconosciuto la voce del furfante durante una prova fonica effettuata dagli uomini della Questura.
Nel corso della rapina, infatti, il giovane aveva chiamato il complice con il suo soprannome, permettendo alla donna minacciata dal coltello, quindi, di sentire distintamente la sua voce.
Subito dopo il fermo del 24enne, il 26enne era fuggito a Palermo, ma è stato individuato dagli uomini della Mobile e da stamani si trova rinchiuso nel carcere del capoluogo siciliano.
Infine, è stata arrestata anche la compagna 24enne dell’altro autore della rapina, anch’essa tornata in Sicilia dopo il colpo.
La giovane è accusata di aver favorito la fuga del compagno dopo il furto e di aver inquinato le prove della sua colpevolezza.
Anche a lei sono stati concessi gli arresti domiciliari nella sua casa palermitana.
Già a febbraio, la refurtiva (nella foto) era stata riconsegnata alla legittima proprietaria, anche se mancano all’appello tre orologi di lusso.