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Assalto ad un portavalori nei pressi di Castiglione: in manette due persone

di Roberto Lottini
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Tentata rapina portavaloriUn assalto organizzato nei minimi dettagli da una banda armata fino ai denti; poi, qualcosa era andato storto e i rapinatori si erano dati alla fuga, sfociata in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, quindi svanirono nel nulla.

Ad essere preso di mira era stato un portavalori che, il 2 maggio 2012, sarebbe dovuto transitare lungo la strada provinciale che da Ampio, località nel comune di Castiglione della Pescaia, arriva fino a Tirli.

Un colpo andato a vuoto sia per l’arguzia dei militari dell’Arma, sia per un piccolo ritardo nel passaggio del portavalori.

Quella stessa mattina, infatti, una pattuglia dei Carabinieri aveva notato un Ducato Daily con a bordo due uomini intenti ad indossare dei passamontagna; i militari dell’Arma avvisarono immediatamente i colleghi della stazione di Tirli che, una volta sul posto, avevano intrapreso un inseguimento con i banditi.

I criminali, sentito il fiato sul collo e probabilmente armati di un kalashnikov, lasciarono partire due colpi di proiettili ad alto potenziale perforante, capaci di uccidere in un solo istante; poi, arrivato alla rotatoria di Ampio, il Ducato girò a sinistra e imboccò una strada nel bosco, sparendo nel nulla.

Circa cinquanta minuti prima del tentativo di assalto al portavalori, che stava trasportando denaro per oltre un milione di euro, i Carabinieri avevano fermato ad un posto di blocco un uomo di origine sarde, al volante di una Bmw.

Ed e proprio da questo dettaglio che partirono le indagini dei militari dell’Arma.

Subito dopo il conflitto a fuoco, i Carabinieri riuscirono a rintracciare il Ducato utilizzato dalla banda, abbandonato in una zona boscosa in località Le Zingare, e un fuoristrada Suzuki, nascosto in mezzo alla macchia di Pian d’Alma.

Entrambi i mezzi erano stati rubati: il furgone in provincia di Viterbo quattro giorni prima del tentativo di rapina, mentre l’auto nella zona sud della provincia di Grosseto, il giorno precedente all’assalto.

Dentro entrambi i veicoli, i Carabinieri ritrovarono delle taniche di benzina: molto probabilmente, i banditi erano intenzionati a bruciare i mezzi per non lasciare ulteriori tracce.

Negli ultimi sei mesi, poi, l’accelerata decisiva della macchina investigativa dell’Arma, che sabato mattina ha portato all’arresto di due uomini della provincia di Nuoro: si tratta di un 33enne alla guida della Bmw fermata poco prima dell’assalto e di un 48enne che era a bordo del Ducato.

I Carabinieri della città sarda hanno eseguito un ordine di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Grosseto su richiesta della Procura della Repubblica.

Entrambi sono finiti in manette per una serie di reati: tentato omicidio aggravato, tentato furto aggravato, tentata rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.

Secondo gli inquirenti, i due uomini farebbero parte di un vero e proprio commando organizzato per compiere rapine, come quella tentata due anni fa: un gruppo di criminali spietato, disposto anche ad uccidere pur di portare a termine i suoi obiettivi e composto da persone che conoscono bene la Maremma, come dimostra il piano organizzato nei minimi dettagli e le località in cui avevano abbandonato i veicoli.

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