Prova a fuggire con la complicità del padre dagli agenti che stanno per arrestarlo, ma viene condotto in carcere con l’accusa di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale.
E’ quanto accaduto venerdì corso ad un giovane grossetano, diciottenne ed incensurato, al termine di un’operazione condotta dagli uomini della Squadra mobile.
Tutto nasce da una consueta attività di prevenzione da parte della questura contro i furti negli appartamenti cittadini, durante la quale una pattuglia della Polizia sta pedinando un ragazzo che, dopo un breve tratto di strada percorso a piedi, incontra e si ferma a parlare con un pakistano.
I due uomini si scambiano qualcosa, quindi i militari decidono di fermare il cittadino asiatico e di perquisirlo, trovandogli addosso 1,4 grammi di hashish, acquistato al costo di dieci euro.
A questo punto, le forze dell’ordine decidono di tornare sulle tracce del giovane, che si è dileguato dopo aver ceduto la sostanza stupefacente.
Il ragazzo viene avvistato da agenti in borghese nei pressi della sua abitazione, in compagnia di un amico minorenne, anch’egli grossetano.
Alla vista dei militari che intendono perquisirlo, il giovane mostra evidenti segni di agitazione e con la complicità dell’amico tenta di disfarsi di un marsupio.
Una volta bloccato dalla polizia, sopraggiunge il padre che prova con sorprendente irruenza a strappare il figlio dal controllo degli agenti, senza riuscirci.
Dopo aver recuperato il marsupio, al cui interno vengono rinvenuti 11,70 grammi di hashish già confezionati e pronti per lo spaccio, il ragazzo viene arrestato, mentre il padre e l’amico sono denunciati per favoreggiamento di reato.
Successivamente, è stato perquisito anche l’appartamento del diciottenne, in cui non è stata trovata altra droga.
Stamani, l’arresto del giovane è stato convalidato e il ragazzo è stato rimesso in libertà senza alcun obbligo.