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CineVisioni: la recensione di Napoli Velata

di Luca Ceccarelli
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In programmazione a Grosseto – The Space Cinema ed Aurelia Antica Multisala

Durante il tradizionale “parto dei femminielli” Adriana, medico legale, viene sedotta dal giovane Andrea. I due passano una focosa notte d’amore, e il ragazzo le dà appuntamento al giorno dopo lasciando intendere che sia interessato a frequentarla. Tuttavia Andrea non si presenta all’incontro, lasciando Adriana molto delusa. Il giorno successivo, esaminando il cadavere di un ragazzo trovato ucciso e brutalmente privato dei bulbi oculari, Adriana vi riconosce proprio Andrea.

La donna è sconvolta dall’accaduto, anche perché scopre che il giovane le aveva scattato numerose fotografie mentre dormiva totalmente nuda dopo il rapporto sessuale; cerca così di indagare sul suo omicidio, aiutata dal fedele amico Pasquale e osteggiata dalla zia Adele. Ben presto si rende conto che qualcuno le sta alle calcagna, probabilmente perché Andrea ha nascosto qualcosa in casa sua durante la notte che hanno passato insieme. Al funerale di Andrea, incontra le ambigue Ludovica e Valeria, una coppia di antiquarie che sembrano volerla dissuadere dal proposito di scavare troppo in profondità nel caso. Nel frattempo, Adriana inizia a percepire la presenza di una persona identica ad Andrea; convinta che si tratti di un fantasma, su consiglio della fidata amica Catena arriva a consultare Donna Assunta, una fattucchiera che le dà un oscuro responso.

Ozpetek tenta la fusione tra una trama noir ed un’ambientazione suggestiva quale la città di Napoli. Il mix è di quelli audaci e per avere un efficace supporto il regista si affida ad un cast di grande livello: da Giovanna Mezzogiorno ad Alessandro Borghi (star di Suburra), da Lina Sastri a Peppe Barra, da Isabella Ferrari a Luisa Ranieri.

Una città come Napoli ha un impatto visivo imponente e la sfida di ogni regista che scelga una location del genere è quella di controbilanciare adeguatamente con una regia all’altezza ed una sceneggiatura solida. Inutile ricordare che Ozpetek si giocava molto con Napoli Velata, date le prove assolutamente altalenanti dopo i primi due-tre lungometraggi.

La sfida non sembra affatto vinta: gli attori forniscono una prova convincente e tentano di rendere Napoli Velata un film godibile, ma purtroppo viene a mancare la mano del director. Il risultato è una trama debole, una regia discutibile ed una pellicola fondamentalmente di fotografia, dove il paesaggio finisce per trionfare e sopraffare tutto il resto.

Per chi ama alcuni lavori di Paolo Sorrentino, quelli in cui il film declina quasi in una cartolina, Napoli Velata sarà una visione piacevole. Idem per le persone legate a Napoli, cui questo lavoro toccherà alcune corde sensibili. Ma per tutti gli altri, meglio un buon documentario sulla bella città partenopea che 113 minuti di lavoro più visuale che concreto.

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