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Grosseto. Una chiamata dal Portogallo, alla risposta parte un messaggio vocale registrato: «Il suo curriculum è stato selezionato, registri questo numero nella chat di WhatsApp per continuare la conversazione».
La telefonata però non è una risposta a un’offerta di lavoro, ma un raggiro.
Anche nella provincia di Grosseto, negli ultimi giorni, si sta diffondendo la truffa della telefonata dal Portogallo (che ha prefisso 00351, o +351). Sono state molte le segnalazioni agli sportelli di Federconsumatori, nelle ultime settimane infatti sono state tante le telefonate provenienti dalle numerazioni +351.927392734 e +351.927152161.
Come funziona la truffa della telefonata
Quando l’utente risponde alla chiamata proveniente dal Portogallo, un messaggio vocale registrato annuncia che il suo curriculum è stato selezionato, invitandolo a registrare il contatto sconosciuto nella chat di WhatsApp per continuare la conversazione.
«Durante lo scambio di messaggi i truffatori tentano di carpire i dati sensibili del malcapitato – dichiarano Francesca Frosini ed Emanuela Raponi, avvocate di Federconsumatori Grosseto –. Chiedono dati come codice fiscale, password della casella e-mail, credenziali ed account».
Insomma, tutti i presupposti per mettere in atto frodi come il phishing (vishing nel caso delle truffe con le telefonate e smishing con i messaggi) finalizzate principalmente a sottrarre denaro dai conti correnti. Che si uniscono alle frodi creditizie, in forte aumento, come recentemente confermato dall’Osservatorio del Crif.
«Già ad aprile scorso si era assistito all’invio di sms truffa – spiegano le avvocate – con allettanti offerte di lavoro part time, dove venivano promessi compensi fino ad mille euro solo per fornire valutazioni su alberghi e strutture ricettive, invitando, anche in quel caso, a fornire i propri dati per la falsa assunzione/registrazione».
Truffe in aumento: i consigli delle avvocate
I furti di dati sensibili e di identità sono sempre più frequenti «Nell’ultimo anno è stato stimato un aumento delle somme sottratte del 21% – dichiarano Frosini e Raponi – per un danno economico di circa 40 milioni di euro, con un aumento del 18% dei soggetti denunciati. La fascia di età più colpita è quella tra i 30 e i 50 anni».
I criminali spesso contattano le potenziali vittime dichiarando il falso, facendosi passare per rappresentanti di istituzioni pubbliche o di aziende, ed utilizzano messaggi che colpiscono l’emotività individuale, facendo leva su temi specifici: sanzioni, tasse, sicurezza, salute, scadenze, lavoro. Tutto per attirare la massima attenzione e indurre uno stato di ansia e di urgenza nella vittima.
Il consiglio delle legali è quello di non essere impulsivi, tenendo alta l’attenzione, e non fornire dati sensibili e/o informazioni tramite messaggi, mail o via telefono. La condivisione delle esperienze subite rimane comunque fondamentale per informare e rendere consapevoli gli altri delle possibili truffe, nell’intento di creare un confronto permanente che permetta di individuare soluzioni condivise a beneficio di cittadini, aziende ed istituzioni.
Per qualsiasi ulteriore informazione e assistenza, è possibile rivolgersi agli sportelli di Federconsumatori di Grosseto e Follonica, contattando i numeri 389.0905246 e 0564.459214.
Nella foto, da sinistra: Francesca Frosini ed Emanuela Raponi