Grosseto. “Il nuovo segretario generale Simone Cucinotta, attraverso una personale interpretazione della normativa che regolamenta la partecipazione democratica dei cittadini alla vita pubblica, citando norme in modo inesatto, poiché non riportano quanto da lui asserito, e arrogandosi pareri che secondo la normativa spetterebbero agli organi politici, il Consiglio e la Giunta comunale, ha dichiarato inammissibili quattro delle cinque proposte di partecipazione di iniziativa popolare presentate dalle locali associazioni Grosseto al centro, Italia Nostra, Forum ambientalista e Wwf e supportate da oltre 500 sottoscrizioni di elettori grossetani, persone che si sono recate in Comune per firmare”.
A dichiararlo, in un comunicato, è Matteo Della Begra, per l’associazione Grosseto al centro.
“Si tratta della proposta per la realizzazione di un piano di manutenzione di strade e marciapiedi da pubblicare sul sito del Comune, della proposta per portare centinaia di studenti stranieri a vivere e studiare a Grosseto, con un importante impulso economico alla città, e delle due proposte per istituire la consulta per la salute e la consulta per gli animali – continua la nota -. Inoltre, nonostante la legge (art. 8 del Tuel) preveda che ne sia garantito il tempestivo esame e nonostante siano ampiamente scaduti tutti i termini regolamentari, il segretario Cucinotta non ha ancora portato all’attenzione del Consiglio comunale la quinta proposta di iniziativa popolare, quella per l’istituzione della Consulta del verde, che a differenza delle altre era già stata presentata in passato, arrivando ad essere discussa in Consiglio comunale”.
“Quanto messo in atto dal segretario generale Simone Cucinotta produce un grave impedimento alla partecipazione democratica dei cittadini per il quale chiediamo che la Prefettura prenda posizione, a difesa della legalità e dell’obiettivo preminente della partecipazione espresso dallo Statuto comunale – prosegue Della Negra -. Il nuovo segretario generale Simone Cucinotta è stato scelto e incaricato dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna nel novembre scorso, in sostituzione di Luca Canessa, proprio nei giorni in cui i cittadini si recavano in municipio per firmare le cinque proposte di iniziativa popolare. Le proposte erano state redatte con la collaborazione dell’Ufficio affari istituzionali del Comune, avevano ricevuto l’ok sulla correttezza formale dal segretario generale uscente Luca Canessa ed erano stati vidimati dal vice segretario Felice Carullo, secondo l’iter che il Comune aveva già adottato in passato per altre proposte di iniziativa popolare, una delle quali è stata approvata dalla Giunta”.
“Cucinotta, esprimendosi dopo alcuni solleciti e dopo che erano decorsi tutti i termini normativi, le ha rigettate decidendone l’inammissibilità – continua la nota -. Nel comunicarci le sue decisioni ha scritto cose inesatte citando norme che non riportano quanto da lui asserito; ha inoltre espresso pareri politici che spetterebbero al Consiglio comunale e alla Giunta, impedendo che le proposte di iniziativa popolare compissero l’iter previsto dalla legge, dallo statuto e dal regolamento del Comune e venissero valutate appunto dai due organi politici competenti. Oltre a ciò non ha dato ai promotori alcuna possibilità di modifica delle stesse per superare i supposti impedimenti. La legge (art. 8 del Tuel) prevede che i cittadini possano presentare proposte dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e che ne debba essere garantito il tempestivo esame. Tra gli obiettivi preminenti stabiliti dallo Statuto cittadino vi è che il Comune promuova, favorisca e assicuri il diritto alla partecipazione di tutti i cittadini. L’articolo 45 dello Statuto, in accordo col Tuel, precisa che l’iniziativa per l’adozione di atti amministrativi può essere esercitata da parte della popolazione attraverso proposte di iniziativa popolare, equiparate alle proposte di deliberazione (art. 37 del Regolamento degli istituti di partecipazione popolare), che devono essere prese in esame dalla Giunta e dal Consiglio comunale al massimo entro 4 mesi dalla loro presentazione”.
“Grosseto al centro, a difesa delle regole democratiche e dei diritti dei cittadini, chiede un incontro alla Prefetta Paola Berardino – termina Della Negra –, affinché le proposte di iniziativa popolare sottoscritte dai grossetani vengano legittimamente prese in esame dagli organi comunali competenti, tre dal Consiglio comunale e due dalla Giunta”.