“Giovedì scorso una nutrita assemblea di solidali alle lavoratrici di collettivo Clan, ingiustamente licenziate, ha indetto, in occasione del Consiglio comunale, un presidio con flash mob e sit in in piazza del Comune”.
A dichiararlo, in un comunicato, è il collettiv* autonom* Queer Grosseto assemblea asterischi.
“Il caso Clan: interrogatorio e mobbing con richiesta di abiura, ecco come si palesano in questo caso l’eteropatriarcato e la sua macchina politica all’assalto – continua la nota –. Il caso è partito da una mail interna mai uscita che è stata inviata al Cda di Fondazione Grosseto Cultura e che conteneva una bozza con un asterisco per abbreviare la dicitura bambini e bambine dall’associazione Clan, che gestiva i servizi del Polo Le Clarisse. La bozza non è mai stata inviata ai soci, ma è arrivata all’associazione Crisalide, che ha fatto uscire un articolo gridando al Gender e accusando Clan di fare propaganda. Il Cda rilasciava un comunicato stampa nel quale si dissociava dall’uso degli asterischi“.
“Una delle lavoratrici di Clan è stata convocata dal Cda, poi è stata interrogata da sola, sono stati infatti fatti uscire direttore e ufficio stampa; in modi tutt’altro che cordiali, le si è chiesto di firmare e sottoscrivere una lettera già scritta in cui si chiedeva di prendere le distanze da una fantomatica ideologia Gender – prosegue il comunicato -. Nei giorni successivi Clan ha ricevuto la comunicazione che non le sarà rinnovata la convenzione. Un’allucinazione che purtroppo è vera e soprattuto ci riporta a dover precisare alcuni punti La fantomatica ideologia Gender è uno spauracchio che esiste solo nella testa di chi non vuole accettare che il mondo stia cambiando e che il patto sociale novecentesco che vedeva la comunità Lgbtqia+ relegata all’oscurità e’ morto, sepolto, stantio e in definitiva puzza di fascismo, eau de toilette scadente e repressione. Che l’identità di genere e la questione del linguaggio inclusivo siano importantissime. Siamo fermamente convint* che sia indispensabile favorire il depotenziamento della discriminazione, del bullismo, del cyberbullismo, che uccidono ogni anno tanti, tante, tant*, giovani e meno giovani. È assolutamente prioritario arrivare a dotare realmente le nostre istituzioni scolastiche, finanche le istituzioni socio assistenziali, di strumenti di formazione, ricerca, conricerca e intervento che non si limiti allo sterile e ormai di rito e troppo spesso inopportuno intervento delle forze dell’ordine nelle scuole, ma che si apra a realtà associative che sul territorio si muovono già”.
“Che saremmo stat* content* se avessimo visto un asterisco in una locandina di Fondazione Grosseto Cultura, che siamo stanch* di vedere svendere il patrimonio pubblico di questa città alle fondazioni di diritto privato che si trasformano in fabbriche di precariato, terreno fertile per il baratro culturale in cui si sprofonda quando si dicono le cose che sono state scritte da vari esponenti di Fratelli d’Italia della nostra città in merito alla ‘questione asterischi’. Che siamo a favore della reinternalizzazione di tutti i servizi pubblici esternalizati e/o privatizzati del Comune di Grosseto, che secondo noi l’arte e la cultura devono essere libere e svincolate dal gioco di palazzo e dalle logiche di mercato – termina il comunicato -. Per questi motivi chiediamo alle organizzazioni politiche, sindacali, sociali e singol* solidal* di sottoscrivere questo appello e a mobilitarsi in occasione del Consiglio comunale, dandosi appuntamento in piazza del Comune alle 10.30 di venerdì 13 gennaio per un presidio con flash mob“