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Sono passati più di 200 anni dalla sua morte, eppure Napoleone Bonaparte è ancora oggetto di discussione, sia da parte degli storici che degli appassionati. C’è chi lo ama e ne ammira le imprese e le gesta, mentre invece c’è chi pensa che sia stato uno dei più nefasti flagelli dell’Europa moderna. In ogni caso, l’Imperatore è senza dubbio un personaggio affascinante ed è per questo che viene ancora ricordato e celebrato.
Per gli appassionati di storia, che seguono le diverse tappe dell’imperatore in giro per l’Europa, Portoferraio è una meta che non può mancare assolutamente. Qui, infatti, Bonaparte trascorse 10 mesi tra il 1814 e il 1815, in quello che fu il suo “primo” esilio dopo la sconfitta in Russia.
Ogni anno, migliaia di persone, accorrono sull’isola d’Elba per ricordare il grande generale e assistere alla messa di suffragio con la quale Portoferraio rende omaggio a Napoleone, in ricordo dei 300 giorni trascorsi dall’imperatore all’Elba.
Un’isola meravigliosa
Un’occasione unica, per assistere ad una straordinaria rievocazione storica, e anche per visitare questa deliziosa isola, famosa per le sue spiagge incontaminate e il mare, trasparente e pulito. L’isola è facilmente raggiungibile grazie ai traghetti che partono da Piombino ma, per sapere come arrivare all’isola d’Elba in macchina, prima di partire è sempre meglio consultare gli orari, facendo attenzione che siano aggiornati.
Le corse dei traghetti, infatti, iniziano sin dalle prime ore del mattino e proseguono per l’intera giornata, ma gli orari potrebbero subire variazioni, in base alla stagione o anche, magari, alle avverse condizioni del mare. Prima di pianificare il viaggio, dunque, è sempre meglio informarsi correttamente.
I capelli dell’imperatore
Ma, a pochi giorni dalla messa in ricordo del generale Bonaparte, che si è tenuta, come ogni anno, nella chiesa della Misericordia di Portoferraio, arriva la notizia di un ritrovamento eccezionale.
Tre ciocche di capelli, appartenenti all’imperatore, sono state rinvenute in una delle casseforti dell’Archivio di Stato di Milano, assieme ad un verbale d’arresto della polizia austriaca risalente al 1817, il quale riportava la dichiarazione dell’uomo fermato, un certo Natale Santini, che in quell’occasione aveva dichiarato di avere con sé alcune ciocche di capelli appartenenti all’imperatore
Una vera e propria reliquia, che acquistò valore ulteriore all’indomani della morte di Bonaparte, avvenuta il 5 maggio del 1821
Gli studiosi dell’archivio hanno immediatamente cercato un riscontro, ed hanno effettuato il test del dna, arrivando a rintracciare gli ultimi discendenti dei Bonaparte, fino alla sorella Carolina, l’unica della quale è ancora disponibile il materiale genetico.
Il test ha dato esito positivo: le ciocche di capelli sono proprio quelle dell’imperatore. Un ritrovamento eccezionale, che riaccende i riflettori sulla vicenda politica e umana di un uomo che ha fatto la storia del suo tempo, e ha rappresentato il simbolo di un’epoca.
Non ci stupirebbe se questo prezioso cimelio venisse esposto presso il Museo nazionale della Villa dei Mulini di Portoferraio, o nella vicina Villa San Martino, le due residenze dove Napoleone trascorse i mesi del suo esilio all’isola d’Elba. Qui sono presenti tanti degli oggetti cari all’imperatore, come i suoi libri, gli abiti e le lettere, e conservare qui le sue ciocche di capelli accrescerebbe ulteriormente il valore storico di questi siti, unici al mondo.