La più piccola ha solo sei mesi. E’ dovuta fuggire con la madre dall’Ucraina devastata dalla guerra. E’ arrivata a Grosseto, dove già vive la nonna che lavora come badante, e poche ore dopo ha trovato sistemazione, insieme alla mamma, in una famiglia grossetana.
E’ una delle tante storie di profughi che scappano dalla guerra e che arrivano sul nostro territorio e per i quali la Diocesi ha predisposto, fin dallo scoppio del conflitto, un servizio per l’accoglienza nelle famiglie.
“Abbiamo già superato le cento disponibilità ricevute – spiega Luca Grandi, vice direttore di Caritas, che sta facendo da anello di congiunzione fra chi arriva e chi accoglie – mentre ad oggi le ospitalità attivate sono già una decina, per 23 persone accolte, di cui 11 adulti e 12 bambini. Ma i numeri evolvono giorno dopo giorno. Il servizio è stato possibile attivarlo solo da martedì mattina, grazie alla collaborazione con la Prefettura e con i Comuni, in particolare Grosseto e Castiglione della Pescaia. Si tratta di un’esperienza molto importante, perchè chi scappa dalla guerra e può trovare una rete diffusa di accoglienza si sente meno spaesato. Sin dalla fine di febbraio abbiamo attivato la raccolta delle disponibilità, che sono giunte via email a info@diocesidigrosseto.it, mentre da pochi giorni è attiva anche una linea telefonica dedicata. Il numero a cui si può chiamare anche per avere chiarimenti è il 329 01 55 319. Trattandosi di una modalità particolare di accoglienza, chiediamo che chi si rende disponibile sia presentato anche da un sacerdote. Come Diocesi – spiega ancora Grandi – ci facciamo carico di espletare tutti gli aspetti burocratici legati a questo tipo di accoglienza, che è totalmente volontaria, perchè ad oggi le famiglie che decidono di aprire le porte di casa non ricevono alcun aiuto pubblico. Come Diocesi ci preoccupiamo di aiutarli sul fronte alimentare, così come già stiamo facendo con le famiglie che nelle scorse settimane hanno accolto parenti o amici dall’Ucraina. Alla bottega della solidarietà di via Pisa abbiamo creato una ‘tessera Ucraina’ per questo tipo di aiuto. Alcune famiglie vengono direttamente in sede a ritirare generi alimentari, in altri casi consegniamo a domicilio. Al momento si tratta di una ventina di famiglie che usufruiscono di questo sostegno”.
“Come Comune stiamo facendo il possibile per aiutare queste persone che stanno scappando dalla guerra. Moltissimi sono bambini che quindi necessitano di un’attenzione in più – spiegano il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore al Sociale Sara Minozzi -. Vogliamo ringraziare la Diocesi che subito si è resa parte attiva e diventa oggi il riferimento ufficiale per i tanti cittadini, che a dimostrazione del grande cuore dei maremmani, mettono a disposizione alloggi per dare ospitalità a queste persone”.
“Dobbiamo prepararci a mesi di impegno straordinario – dice il sindaco di Castiglione della Pescaia, Elena Nappi – Purtroppo al momento non si registrano passi significativi verso la pace e ancora l’obbiettivo da raggiungere resta quello di un cessate il fuoco per garantire corridoi umanitari. Sul fronte dell’accoglienza servono più risorse che deve stanziare il Governo, come Amministrazione comunale al momento stiamo affrontando la situazione con mezzi e personale dell’ente assieme all’importante contributo spontaneo proveniente dal mondo del volontariato locale, ma non sarà facile reggere a questi ritmi. La collaborazione fra amministrazione e l’associazionismo castiglionese sta funzionando perfettamente, ma siamo consapevoli che questo non può bastare”.