Nel corso della festa per il 205° anniversario della fondazione dei Carabinieri, il Comandante provinciale Carlo Bellotti ha stilato un bilancio dell’attività dell’Arma nell’ultimo anno in Maremma.
“Molto al riguardo ci possono dire i numeri, ma certo non dicono tutto – ha spiegato Bellotti -. Ciascun numero cela dietro il proprio freddo sembiante vicende personali e familiari, talora drammatiche, che richiedono una risposta sempre professionale, ma anche empatica, capace di riscontrare la richiesta sul piano emotivo, oltre che su quello meramente pratico: questo è stato lo sforzo che abbiamo profuso nei confronti di coloro (e sono più di 137.000 nell’ultimo anno) che hanno chiamato il 112 e con le oltre 40.000 persone che sono accedute alle nostre caserme. Molte volte ci siamo riusciti, qualche altra meno e su questo lavoreremo a fondo per migliorare“.
“L’Arma ha espresso dal punto di vista preventivo quasi 25.000 pattuglie sul territorio, con una media di 68 servizi al giorno – ha continuato Bellotti -. Abbiamo attuato sforzi organizzativi interni per cercare di incrementare sempre più questa proiezione, con la revisione e la razionalizzazione dell’orario di apertura delle caserme in un’ottica di flessibilità, al fine di armonizzare la funzione presidiaria con quella preventiva, offrendo un servizio sempre più vicino alle esigenze del cittadino e del territorio. Questo è reso possibile dal nostro modello organizzativo, che ha nella stazione carabinieri la sua pietra angolare. Le 38 stazioni che punteggiano, con le due tenenze e il posto fisso, il territorio della provincia, ci hanno consentito di procedere per oltre l’83% dei reati commessi, ma soprattutto di continuare a fornire ai cittadini anche delle aree più isolate e meno densamente abitate del territorio un punto di riferimento fisico, un segno tangibile della presenza dello stato, ma anche una superficie di contatto privilegiata per la risoluzione di problemi e, talvolta, per la composizione di dissidi, con positivi effetti sulla coesione sociale. Certo, le nostre stazioni operano talora in contesti isolati, con organici non sempre in linea con quelli previsti, ma nell’ultimo anno, grazie alle nuove immissioni in ruolo e ai movimenti a livello regionale, abbiamo comunque ripianato in pieno il numero delle uscite per pensionamento e, nel breve-medio termine, contiamo di recuperare gradualmente il terreno perduto in passato, in linea con la tendenza nazionale“.
“Significativo è stato anche l’impegno dei carabinieri nell’ordine pubblico: 2334 unità negli ultimi 12 mesi, non solo nelle grandi manifestazioni, penso al recente passaggio del Giro ciclistico d’Italia, a fianco dei colleghi delle altre forze di polizia, ma più spesso nei borghi e nelle contrade in occasione di feste, sagre, manifestazioni e cerimonie religiose, insomma in ogni occasione in cui le nostre comunità si riuniscono – ha proseguito Bellotti -. Abbiamo eseguito 135 arresti negli ultimi 12 mesi, molti in flagranza, altri su provvedimenti presi dall’autorità giudiziaria sulla base delle indagini da noi condotte, 1.794 persone sono state denunciate in stato di libertà per i reati più vari: possiamo dire, inoltre, non senza una punta di legittima soddisfazione, che la stragrande maggioranza dei reati più gravi dei quali ci siamo dovuti occupare, penso ad esempio alle violenze carnali e alle rapine, hanno trovato una risposta puntuale con nomi e volti di responsabili chiamati a rispondere davanti alla giustizia del loro operato. Si tratta di numeri, quelli che ho appena ricordato, ai quali vanno sommati i risultati conseguiti dal gruppo Carabinieri forestali: le 82 denunce a piede libero in campo penale, i 533 illeciti amministrativi rilevati, con più di 230.000 euro di sanzioni irrogate danno la misura dell’impegno profuso in un settore, quello della polizia ambientale, agroalimentare e forestale, addirittura strategico per il nostro territorio”.
“Al di là dei numeri, tuttavia, abbiamo cercato di focalizzare la nostra attenzione sui fenomeni: lo spaccio di stupefacenti, reato nella nostra realtà spesso strettamente connesso all’immigrazione clandestina, i reati predatori, in particolare i furti in abitazione e in annessi agricoli, e quelli a danno di fasce deboli, soprattutto violenza di genere e truffe agli anziani – ha continuato Bellotti -. Abbiamo cercato di elaborare strategie integrate di contrasto a questi fenomeni, a partire dalla pressione sulle sacche di degrado che alimentano lo spaccio e l’immigrazione clandestina, con controlli e sgomberi, fino alla mirata attività investigativa anche in sinergia con l’arma di province contermini, che ha consentito nel tempo di pervenire all’arresto di 34 persone, di cui 21 extracomunitarie, dedite allo spaccio nel capoluogo, negli altri centri urbani della provincia, così come nelle pinete della fascia costiera. Per quanto riguarda i furti, fenomeno particolarmente odioso e di difficile prevenzione, vuoi per l’ampiezza del territorio, vuoi per la sua bassa densità abitativa, per ogni singolo episodio viene posto in essere uno sforzo investigativo già in sede di sopralluogo, con la ricerca e raccolta di tracce che possano portare all’individuazione degli autori o comunque essere messe a sistema in una raccolta informativa orientata alla selezione e sviluppo di obiettivi investigativi“.
“Abbiamo già cominciato a raccogliere dei frutti, con l’individuazione di alcune ‘batterie’ di ladri professionali, la maggior parte delle quali provenienti da fuori provincia, in operazioni che hanno avuto ampia eco nelle cronache delle ultime settimane e abbiamo posto le basi per conseguire ulteriori significativi risultati nel prossimo futuro – ha terminato il Colonnello -. Anche sul fronte delle truffe agli anziani abbiamo disarticolato lo scorso mese di agosto una strutturata compagine di soggetti campani dediti alla commissione dell’odioso reato in tutto il centro-nord italia: prosegue nel settore anche la campagna informativa di prevenzione, nella quale abbiamo coinvolto, nel corso di 45 incontri, più di 1.200 anziani”.