La volontà di tutelare l’ambiente si fa strada tra le abitudini degli italiani e, anche grazie ad una serie di comportamenti, è possibile delineare un identikit dell’italiano green. In pratica, il 52% degli italiani è disposto a pagare di più un prodotto purché sia sostenibile e riconosca il giusto compenso al produttore. Il 78% è preoccupato per il futuro delle prossime generazioni, il 74% rispetta l’ambiente, il 65% sostiene la ricerca per la salute e il benessere.
Ben viste anche le spese per il Led dall’80% dei consumatori, e gli investimenti in elettrodomestici di classe energetica tripla A. E la sensibilità si rivela abbastanza alta anche per quello che riguarda il settore alimentare, con un 44% di acquirenti che sceglie bio e il 58% che apprezza i prodotti a chilometro zero. Infine, per quanto riguarda la differenziata, è il 71% a farla regolarmente, mentre si aggira intorno al 30% la percentuale di coloro che fanno largo uso di mezzi pubblici.
Come rendere la propria vita quotidiana più green
Ma vediamo quali consigli dare a chi si avvia a diventare un consumatore più virtuoso. La prima scelta, se non si è ancora fatto, è optare per un consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, consultando le varie offerte di luce e gas sui siti come acea.it e scegliendone una green. Altro passo è ridimensionare i consumi e abolire gli sprechi a cui ci ha abituati la società contemporanea. In molti casi, anzi, si possono riciclare oggetti dimenticati riparandoli, come scarpe e vestiti, piuttosto che continuare a riempire gli armadi.
Bisogna limitare, come facevano un po’ tutti prima del boom economico, il consumo di carne, per non forzare la produzione in maniera innaturale. Secondo la Fao, infatti, il 36% dei cereali coltivati vengono destinati all’alimentazione degli animali da macello. Un terzo dei cereali prodotti, quindi, verrebbe consumato esclusivamente per foraggiare il mercato della carne a scopi alimentari. Anche per quello che riguarda il pesce bisognerebbe mangiare solo quello d’allevamento, per dare alle specie in libertà la possibilità di tornare a svilupparsi.
Occhio anche alla cucina: frutta e verdura vanno consumate durante le stagioni in cui maturano, perché costano meno, sono più sane e non stravolgono il ciclo naturale dell’ecosistema. Anche acquistare i prodotti esotici non è una scelta green, perché per farli arrivare si consuma tanto carburante e si inquina il pianeta. Meglio i prodotti locali e a chilometro zero. Poi bisogna ridurre l’uso dei mezzi privati, che consumano e inquinano, preferendo invece i mezzi pubblici o andando a piedi a beneficio della salute.
E, infine, è meglio evitare di acquistare i prodotti monouso e le plastiche non ecocompatibili, e ridurre anche i sacchetti di plastica, sostituendoli con le borse per la spesa. Inoltre, in cucina bisogna tornare agli strofinacci invece della carta. Infine, c’è da fare attenzione agli sprechi dei beni primari come l’acqua, evitando di lasciare aperti i rubinetti quando non serve.