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Legambiente chiede la messa in sicurezza del fiume Ombrone

di Redazione
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Legambiente vuole ricordare i 50 anni dall’alluvione di Grosseto con una foto di gruppo sotto alla targa ricordo in piazza De Maria, chiedendo alle istituzioni oltre all’impegno per la messa in sicurezza del fiume Ombrone, la valorizzazione da un punto di vista della memoria storica e didattico dell’area di piazza De Maria dove sono le targhe ricordo. Molti grossetani, infatti, e soprattutto le giovani generazioni non sanno neppure l’esistenza di quelle targhe che ci ricordano invece le alluvioni che si sono succedute. Da oggi, a tal proposito, Legambiente comincerà una serie di laboratori, percorsi didattici ed escursioni con le scuole che si trovano lungo il corso del fiume, come Grosseto, Paganico e Istia d’Ombrone proprio per accentuare l’importanza della memoria storica e del rapporto tra le comunità e il fiume.

ombrone“La messa in sicurezza del fiume Ombrone – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambienteè in assoluto una delle priorità per la nostra città. Negli ultimi anni il rischio di esondazione è stato altissimo e ha coinvolto, per colpa di scelte urbanistiche sbagliate fatte in passato, anche famiglie che risiedono in aree della città di Grosseto ad alto rischio idraulico. Bisogna invece realizzare al più presto, oltre a una pianificazione ben preciso per la manutenzione e la cura del fiume e di tutto il suo bacino idrografico, un percorso chiaro e trasparente che coinvolga la cittadinanza e il mondo associativo tramite i contratti di fiume: uno strumento importantissimo in forte ritardo per il fiume Ombrone, per realizzare una gestione condivisa e partecipata nel suo complesso, programmando azioni specifiche e condividendo percorsi e scelte in modo esteso e inclusivo per prevenire il rischio idraulico. A livello didattico, invece, è importante che l’area di piazza De Maria, dove sono le targhe ricordo delle alluvioni, venga valorizzata e utilizzata come punto di partenza per percorsi sulla memoria storica e didattici rivolti alle scolaresche e alla cittadinanza, aumentando le informazioni sul passato e sull’importanza naturalistica del fiume. Oggi, invece, le targhe sono nascoste dalle auto parcheggiate a ridosso delle mura che non consentono la giusta dignità al più importante segno del rapporto tra le alluvioni e la città di Grosseto”.

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