“La vicenda del gatto Romeo, sbranato ad Arcidosso da un cane lasciato senza guinzaglio, è triste e tragica – dichiara Giacomo Bottinelli, consigliere nazionale della Lav – ed è necessario ricordare che esiste un’ordinanza ministeriale, reiterata negli anni e recepita nella legge regionale toscana e in molti regolamenti locali, che impone il guinzaglio per tutti coloro che conducono cani in aree aperte al pubblico. E’ una regola di buon senso, che tutela i cani dal rischio di incidenti e anche da quello di avvelenamenti, permettendo a chi li accompagna un controllo costante e prevenendo eventuali fughe. E la tutela si estende al contempo agli altri animali, domestici e selvatici, che i cani potrebbero danneggiare o persino uccidere, come nel caso del gatto di Arcidosso. Non si può, insomma, per norma e per sicurezza, lasciare un cane libero e senza controllo”.
“Se queste sono le regole – prosegue Bottinelli – è anche vero che la legge regionale 59/2009 consente ai sindaci di riservare aree recintate alla sgambatura, dove i cani possano muoversi liberamente. Alcuni Comuni si sono attivati in questo senso, offrendo ai cittadini una possibilità sicura di far correre e giocare i propri cani. La soluzione è quindi fatta di due aspetti: il controllo dei cani con le dovute sanzioni a chi non li porta al guinzaglio e l’offerta di luoghi dove gli animali possano sgambare come è loro diritto”.
“Purtroppo un’ulteriore riflessione è che ancora una volta la norma non vale per i cacciatori – conclude Bottinelli –, che sono invece liberi di lanciare intere mute per le campagne, ovviamente senza guinzaglio. E anche su questo dovremmo focalizzarci quando parliamo dei rischi della caccia, sempre fin troppo tutelata da legislatori e amministratori”.