Gli “Schumacher del mare” corrono in Campania, Liguria e Toscana.
Secondo i dati di Legambiente nell’estate 2012 nel nostro Paese sono cresciuti del 13,9% il numero di violazioni al Codice di navigazione e alle norme che regolano la nautica da diporto, con 2.704 illeciti contestati alla media di 676 reati al mese se si considerano che si concentrano soprattutto nei 4 mesi estivi, 2.913 persone denunciate e 396 sequestri.
Maglia nera alla Campania con 551 infrazioni e 555 persone denunciate o arrestate, segue la Liguria con 336 infrazioni e 344 persone denunciate o arrestate, terzo gradino del podio alla Toscana con 289 infrazioni, alla media di 70 al mese e 280 persone denunciate o arrestate. Tutti i numeri del “far west in mare” sono stati presentati da Legambiente durante la terza giornata di Festambiente, il festival nazionale di Legambiente in corso di svolgimento a Rispescia fino al 18 agosto.
“Non c’è località costiera – denuncia Legambiente – ove non si vedano sfrecciare a velocità impressionanti ed a pochi metri dalla battigia, piloti di acquascooter che in preda a manie di protagonismo effettuano acrobazie anche tra i bagnanti, incuranti delle più elementari regole prudenziali di guida nel mare. Al novello pirata del mare non gli piace indossare il giubbotto salvagente, naviga dove non consentito e a velocità sostenuta ed esegue improvvise inversioni di rotta. Ma anche negare la precedenza, tagliando l’acqua di chi arriva di prua o viaggiare vicinissimi alla costa piena di bagnanti a trenta-quaranta nodi di velocità”.
“Ogni anno – commenta Angelo Gentili, coordinatore nazionale di Festambiente e membro dell segreteria nazionale di Legambiente -, si verificano sulla fascia costiera decine di sinistri, anche mortali, che vedono coinvolti ignari bagnanti in conseguenza dell’attività dei diportisti che oltre a mettere a repentaglio la vita di altre persone, sono causa anche di danni ambientali. Fatalità, incoscienza, imprudenza ed indisciplina è il mix micidiale del popolo dei naviganti in un mare che sta diventando sempre più un’autostrada a scorrimento veloce senza regole e disciplina.
“Sono necessarie – conclude Gentili – norme più severe in mare visto che il popolo dei naviganti spesso non rispetta le minime regole della sicurezza, mettendo talvolta a rischio non solo la propria incolumità, ma anche quella degli altri”.