“Assistiamo all’ennesimo attacco da parte di predatori a danno di un’azienda di allevamento di ovini maremmana, questa volta nei pressi di Saturnia, nel mancianese“.
A dichiararlo è Mirella Pastorelli, presidente del Comitato pastori d’Italia.
“Oggi – dichiara Mirella Pastorelli – sono stata raggiunta al telefono da Fernando Tizzi, un allevatore della nostra provincia, per l’ennesima predazione ai danni del suo gregge. Una telefonata che non avrei mai voluto ricevere, perché per noi Fernando Tizzi è considerato come l’emblema, se non un’icona, della pastorizia e la chiusura della sua azienda, paventata dopo questo fatto, rivestirebbe un grave segnale per tutto il nostro comparto”.
“Fernando Tizzi – commenta Pastorelli – è un allevatore che si è sempre speso in difesa delle tradizioni che caratterizzano la Maremma e il pascolo brado. Un allevatore nobile di animo, che fin da piccolo ha cominciato a fare il pastore e che ha sempre lottato affinché i problemi che attanagliano la pastorizia, con in primis la predazione, trovino una soluzione. Credo che sia doveroso richiamare l’attenzione della politica, e del Presidente del Consiglio Draghi, visto che quest’ultimo fino adesso non ha mai parlato di pastorizia. E’ ora che anche il Presidente del Consiglio prenda in esame questa problematica e cominci a parlarne seriamente con tutte le parti per trovare serie soluzioni, senza illudere chi aspetta da anni, o dicendo che l’Ispra sta lavorando ai monitoraggi“.
“Siamo stufi di monitoraggi , di convivenza lupo-pecora, in quanto questi discorsi sono solo una perdita di tempo che non porta a nulla, se non a costi eccessivi e senza risultato“, conclude Mirella Pastorelli.