Home GrossetoAgricoltura Grosseto Ombrone, Confagricoltura: “Fiume abbandonato, servono invasi a monte per contenere le piene”

Ombrone, Confagricoltura: “Fiume abbandonato, servono invasi a monte per contenere le piene”

di Redazione
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L’Ombrone è abbandonato a sé stesso. Non si fa più manutenzione sulle sponde e sull’alveo”.

A lanciare il sasso nello stagno, anzi nel fiume, è Paola Nati, titolare di un’azienda agricola la cui gran parte dei terreni giace in zona golenale a Pian di Barca, a Grosseto, in località la Trappola. Paola Nati, socia di Confagricoltura Grosseto, è un vero e proprio fiume in piena, come quello che tracimando ha sommerso i suoi campi e creato non pochi problemi alle strutture della sua proprietà.

“La mia famigliaspiega – ha acquistato quella tenuta dal 1920 e, in quasi cento anni, ha patito danni solo dal 2004 in poi, con una consuetudine annua allarmante. Credo che l’Ombrone sia ormai un fiume abbandonato. Si erigono terrapieni che ne contengono le acque, ma dentro si fa poco o nulla. Intendo dire nel suo alveo e sulle sue sponde. Il suo letto non si escava più, il pescaggio del fiume diminuisce e il materiale depositato sul fondo si indurisce provocando un aumento delle velocità delle acque. Al contempo, non si provvede più alla rimozione degli alberi pericolanti o precari che si trovano sulle sponde, ragione per cui questi vengono facilmente sradicati dall’acqua che li trascina a valle con effetti facilmente intuibili e anche la manutenzione dei canali di scolo non è sempre ottimale”.

La signora Nati, agricoltrice per scelta, ma con una laurea in Scienze economiche alle spalle, è amareggiata, perché la sensazione che prova è quella di abbandono, come imprenditrice e come cittadina. “Sono un’ambientalista convintaammette, ma devo dire che le ragioni secondo cui questo fiume viene difeso non sono per nulla tutelanti per il suo equilibrio e per quello delle specie animali e vegetali che fanno parte del suo ecosistema, e benché meno lo sono per chi vive nelle sue vicinanze. Chi parla è abituata alle piene, ma così non ci sono mai state, sia per altezza che per violenza. E’ vero che l’intensità delle precipitazioni è aumentata, ma ciò non giustifica lo stato in cui versa questo nostro fiume”.

Anche il presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi, sostiene che sia utile rivedere ed applicare le norme, ma soprattutto tira fuori uno dei progetti che avrebbe potuto impedire la tracimazione dell’Ombrone.

Mi piacerebbe sapere a che punto siamo con il progetto che prevedeva l’implementazione di due invasi multifunzionali sul torrente Gretano e sul torrente Lanzo, affluenti dell’Ombrone – commenta il presidente Tocchi -. Consentendo a monte l’espansione del fiume con invasi ne avremo la modulazione della portata con l’utilizzo dell’acqua ad uso irriguo nella stagione secca“.

Una cosa è certa – conclude Tocchi; va trovata una soluzione affinché tanti imprenditori come la signora Nati, ma anche tanti cittadini, non vivano con il terrore che il loro lavoro o le loro abitazioni siano annuale preda delle bizzarrie del maltempo. Prevenire, mai come in questo caso, è più necessario che curare”.

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