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Confconsumatori a tutela degli assicurati di polizze vita: il caso a Grosseto

Polizza vita del nonno per il nipote: ne avrebbe beneficiato solo a 67 anni. La compagnia assicurativa accoglie l'istanza. Confconsumatori interviene per risolvere anche casi su polizze vita pensionistiche

di Giorgia Carantonis
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Grosseto. Dopo la nascita del nipotino, il nonno premuroso si era rivolto alla banca per chiedere come poter accumulare mensilmente una piccola somma da far godere al nipote una volta raggiunta la maggiore età. Fidandosi dei consigli dei funzionari di un primario istituto bancario, non avendo alcuna esperienza di investimento o assicurativa, aveva stipulato una polizza vita, con beneficiario il nipote, emessa da una primaria compagnia, con la consapevolezza che alla maggiore età il nipote avrebbe potuto beneficiare di quel piccolo risparmio.

Dopo alcuni anni però il nonno si era accorto che in realtà gli era stata fatta sottoscrivere una polizza “Pip”, una polizza integrativa pensionistica, della quale il nipote avrebbe potuto beneficiare – salvo alcuni tassativi e parziali casi – solo raggiunta la veneranda età pensionabile di 67 anni.

Dopo aver cessato i pagamenti, si era rivolto così allo sportello Confconsumatori di Grosseto per inoltrare reclamo nei confronti della banca intermediaria-venditrice e nei confronti della compagnia assicurativa. Nonostante il rigetto dei due soggetti coinvolti, il risparmiatore non si era dato per vinto e aveva attivato la procedura di mediazione obbligatoria prevista dalla legge in materia di investimenti.

In questa fase, spiegata la sua storia e la chiara inappropriatezza dell’investimento e l’incongruità con le sue esigenze, la compagnia assicurativa – anche attraverso un serrato confronto con Covip, il Comitato vigilanza sui fondi pensione – ha accolto la logica istanza del consumatore, versando i premi accumulati nel fondo pensione – che il nonno non voleva affatto istituire – in una polizza di Ramo I, dei cui frutti il nipote potrà godere alla maggiore età o nel caso di decesso dell’assicurato. In sostanza la compagnia, con grande serietà, ha preso atto che la volontà dell’assicurato era quello di lasciare qualcosa in eredità e non di versare un’integrazione pensionistica in favore di un neonato.

«È la riprova – dichiara Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori – dell’efficacia dell’azione dell’associazione in materia di risparmio e di tutela degli assicurati di polizze vita. Confconsumatori infatti è in prima linea per la tutela degli assicurati con le polizze Eurovita e grazie alla competenza e all’esperienza della sua rete di sportelli territoriali è disponibile non solo nella tutela dei risparmiatori-assicurati, ma anche per fornire loro notizie, informazioni utili all’investimento anche in polizze assicurative. Insomma, i risparmiatori possono contare su Confconsumatori non solo nella fase di tutela, ma anche per accrescere il loro bagaglio di conoscenze in queste settore, tanto che nelle prossime settimane la nostra associazione organizzerà una serie di eventi per migliorare la cultura e le conoscenze assicurative-finanziarie delle famiglie italiane, così da prevenire futuri casi Eurovita».

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