Dop per il pane toscano. L’annuncio è stato dato da Confagricoltura. Finalmente anche questo prodotto, apprezzato e stimato, ha una denominazione di origine protetta che ne identifica l’unicità in tutta la regione e l’Unione Europea. A presentare questo importante riconoscimento sono stati i promotori, tra cui il direttore di Confagricoltura Grosseto, Paolo Rossi, insieme al Consorzio di promozione e tutela del pane toscano a lievitazione naturale, il consorzio “Imp.Agri” e diversi produttori di grano. “Il nostro è un grano unico – ha spiegato il direttore Rossi – come testimoniato dagli studi compiuti dalla Università di Firenze che hanno confermato che se gli stessi semi vengono piantati fuori dai confini toscani i risultati sono diversi. Quindi, da ora in poi, se vogliamo che il pane si fregi del titolo di Dop il grano che lo genera deve essere seminato in Toscana”. Un percorso quello intrapreso per l’ottenimento della denominazione non facile, ma soprattutto lungo, visto che ha avuto inizio ben quindici anni fa per concludersi il 26 gennaio, quando la commissione europea ha dato il via libera. Adesso non resta che attendere la pubblicazione definitiva sulla Gazzetta Ufficiale, prevista a fine mese. “Per la commercializzazione – spiega Rossi – si dovrà attendere primavera inoltrata quando scriveremo una nuova pagina per l’unicità del prodotto e per la tradizione che esso può vantare. Non a caso si sta già pensando di realizzare il “Bruschetta box”, una confezione in cartone per il mercato estero in cui oltre al pane a lunga durata, si trovano olio e sale”. Estremamente rigida la selezione dei grani per la Dop “Pane Toscano”; Abbondanza, Verna, Bolero e molti altri, tutti tipici e rigorosamente toscani. Tre le misure di pane da rispettare il due chili, un chilo e 500 grammi, di spessore compreso tra i cinque e i dieci centimetri. Il risultato è un prodotto dal profumo di nocciola tostata, con la mollica di colore bianco avorio e insipido al sapore con la crosta friabile e croccante. Una produzione tipica che non ha eguali, ben distinguibile, basata sull’utilizzo di farina di tipo”0”, che da oggi si abbina alle altre eccellenze del nostro territorio che il mondo adora e ci invidia.
Arriva la dop per il pane toscano
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