Le vie del Parco Centrale di Follonica da questa mattina sono intitolate a donne di rilievo nel campo della politica, della scienza e della letteratura: il lavoro è stato curato dalla commissione per le politiche di genere e nasce da una mozione consiliare presentata nel 2016 dai capigruppo Pd e da Gente di Follonica. La volontà è stata quella di aggiornare il regolamento comunale per la toponomastica, favorendo criteri di maggiore equità e parità di genere, dedicando gli spazi pubblici di futura intitolazione a figure femminili.
Da questa mattina le otto vie dell’area mercatale portano il nome della scrittrice Elsa Morante (1912-1985), della partigiana e politica Tina Anselmi (1927-2016), della neurologa e premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini (1909-2012), dell’astrofisica Margherita Hack (1922-2013), dell’infermiera Florence Nightingale (1820-1910), dell’architetta Gae Aulenti (1927-2012), della scrittrice, giornalista e traduttrice Fernanda Pivano (1917-2009), e della scrittrice Sibilla Aleramo (1876-1960). La piazza del parcheggio del Parco è invece intitolata all’attrice, drammaturga e politica Franca Rame (1929-2013) .
Per le intitolazioni delle nuove vie la commissione ha scelto donne significative, scienziate, giornaliste, letterate, donne che si sono distinte per il loro contributo offerto al progresso e alla crescita sociale, culturale ed economica del contesto storico in cui sono vissute.
«Abbiamo accolto questo progetto – commenta il sindaco Andrea Benini – perché ritenevamo necessario dare un’immagine della nostra città che rappresentasse la complessità della sua comunità. A Follonica su più di duecento tra strade, vie e piazze, soltanto cinque di queste portano il nome di una donna: madre Teresa di Calcutta, Nilde Jotti, Ilaria Alpi, Norma Parenti e Ines Madiai. E con il lavoro della commissione abbiamo pensato di accorciare questo divario, ingiusto e rappresentativo di una società ormai cambiata. I nomi delle strade, delle piazze e degli altri luoghi delle nostre città contribuiscono a creare la nostra cultura e la nostra identità».
«È difficile trovare donne in posti di potere – dichiara Chiara Marchetti, presidente della commissione per le politiche di genere – ed è difficile trovare rappresentazione storica, artistica, politica e culturale negli spazi del nostro Paese, a meno che non si tratti di riferimenti religiosi. Un gap che perdura da sempre e che fatica a cambiare. Per questo siamo grate all’amministrazione comunale per aver accolto il nostro progetto».
«L’area del Parco Centrale, che presto ospiterà la nuova scuola, accoglie oggi le targhe con le intitolazioni: è un modo per dare il giusto risalto a donne che si sono distinte per le loro qualità e per esercitare una politica di inclusione – dichiara l’assessore alle politiche di genere Francesco Ciompi –. L’auspicio è che questo atto possa contribuire alla ricostruzione di una storiografia più equa e bilanciata, che potrà aiutare a contrastare stereotipi e discriminazioni del presente e futuro».