Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Aldo Valenza, consigliere del Pdl al Comune di Follonica:
“La miopia di questa amministrazione si denota anche dalle dichiarazioni che rilasciano i membri della giunta Baldi, ultima uscita degna di nota quella dell’assessore Rapezzi sulla questione Imu. Dire che il Pdl fa delle proposte assurde (riferendosi alla nostra nota stampa sulla tassa) e sostenere che l’imposta sulla prima casa non sarà tolta è come segnare un autogol: anche perché il governo centrale sta pensando seriamente di togliere l’Imu per l’abitazione di residenza. Tra l’altro i nostri calcoli sono ben differenti da quelli dell’assessore Rapezzi che parla di una cifra astronomica come introito derivante dalla tassa sulla prima casa: un milione e settecento mila euro? I nostri conti parlano di settecento mila euro massimo, meno della metà di quanto dice Rapezzi.
L’abolizione della tassa più ingiusta e odiosa era nel nostro programma elettorale, e solo nel nostro. Gli altri la giudicarono una proposta demagogica, salvo poi dire che qualcosa si poteva fare. Ecco, come capita al governo centrale, succede anche a Follonica. Si tacciano le proposte del Pdl come chiacchiere quando poi invece sono quelle migliori: i cittadini hanno bisogno di speranze, di guardare al futuro con maggior ottimismo. Chi non capisce questo è miope oltre misura.
Lo stop al pagamento dell’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole è un primo importante passo verso la complessiva riforma della tassazione degli immobili in Italia, che, ad oggi, è tra le più alte in Europa. In media, ciascuna famiglia proprietaria della prima abitazione potrà disporre di circa 120 euro in più, con punte di 200-250 euro nelle grandi città. Con la futura deducibilità dell’Imu pagata sugli immobili strumentali, le imprese trovano risposta alle loro istanze. Il decreto è congegnato in maniera tale da dare tempi certi alla riforma dell’imposizione sugli immobili in Italia, che sarà la prima grande riforma del nostro Paese in un settore, l’edilizia, centrale per l’economia, ad oggi in profonda crisi.
Noi abbiamo capito per primi che solo l’immissione di forte liquidità nelle famiglie e nelle imprese, con il pagamento dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, può alimentare la domanda di beni e di investimenti creando occupazione”.