Montemerano (Grosseto). “Non sono un collezionista e la particolarità del Giardino è il rapporto privato e sentimentale tra me e gli autori. È la dimensione emotiva che costituisce il filo conduttore delle opere“.
Con queste parole l’artista rumeno, naturalizzato svizzero, Daniel Spoerri – danzatore, coreografo e pittore nato nel 1930 – ha espresso il senso profondo dell’opera ambientale che ha realizzato a partire dai primi anni Novanta sulle falde del Monte Amiata, in una tenuta di 17 ettari nel comune di Seggiano, denominata nelle mappe antiche “Paradiso”.
L’artista aveva lasciato Parigi – nel 1990 il Centre George Pompidou gli aveva dedicato una mostra in onore dei suoi trent’anni di carriera – per vivere stabilmente nel paese amiatino e nel 2005 ha ricevuto la cittadinanza onoraria.
Riconosciuto nel 1997 come Fondazione culturale con il nome di “Hic terminus haeret – Il Giardino di Daniel Spoerri“, oggi ospita 113 opere, tra quelle di Spoerri e di altri 55 artisti internazionali che ha conosciuto durante la sua lunghissima attività, e ogni anno si rinnova con nuove opere. Un museo a cielo aperto che diventa un tutt’uno con il paesaggio, e che permette all’arte contemporanea di animare luoghi impensabili ed essere conosciuta da un pubblico più ampio e composito.
“In Toscana si concentrano molteplici esempi di arte ambientale“, dichiara Anna Mazzanti, storica e critica d’arte, docente di arte contemporanea al Politecnico di Milano.
L’incontro
Sabato 28 settembre, alle 18, all’Accademia del libro – Biblioteca comunale di storia dell’arte di Montemerano, parlerà del Giardino di Spoerri e il giorno dopo, domenica 29 settembre, terrà la visita guidata nel sito.
“Fra i più importanti per rilievo artistico e complessità sono i due giardini d’artista: il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle e il Giardino di Daniel Spoerri. Gli autori sono stati entrambi un tempo fra i componenti di un importante movimento artistico di neoavanguardia, il Nouveau Réalisme – spiega Anna Mazzanti –. Sono giunti in Maremma in momenti diversi, per diverse ragioni, fermandosi a realizzare i propri parchi in diversi habitat dell’ampia provincia di Grosseto, dove casualmente entrambi si sono trovati a vivere e a lavorare. I loro parchi però rappresentano un viaggio che introduce al loro pensiero e fa vivere in immersione la loro espressione artistica”.
Nel punto centrale della tenuta, che permette di guardare il vasto panorama dell’alta Val d’Orcia e il paese antico di Seggiano, Spoerri ha collocato la sua opera “Omphalos”, del 1991: un cerchio delimitato da nove aste in bronzo che si stagliano nel cielo dalla base costituita da teschi di cavallo: è il mitico unicorno. Ed è l’inizio del viaggio onirico.
Per chi è interessato a conoscere il giardino, è prevista una visita guidata da Anna Mazzanti domenica 29 settembre alle 14.30.
Per informazioni e prenotazioni, scrivere a accademiadellibro@gmail.com oppure telefonare al numero 348.8122727.