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Monitoraggio alghe in laguna: semaforo verde al progetto dell’Istituto di scienze marine

Il Comune investe 70mila euro

di Redazione
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Orbetello (Grosseto). Semaforo verde dal Comune di Orbetello, che investe 70mila euro nel progetto sperimentale presentato da Cnr-Ismar (Istituto di Scienze marine)  per il monitoraggio della biomassa algale della laguna con l’utilizzo di tecnologie satellitari.

«Come tutti ben sappiamo – spiega l’amministrazione comunale, la laguna di Orbetello è soggetta a fenomeni anossici in correlazione con particolari condizioni meteo climatiche e che tali fenomeni possono determinare situazioni di criticità ambientale. Per le intrinseche caratteristiche comuni a tutti gli ambienti lagunari, la laguna è da considerarsi quale ambiente di transizione, ciclicamente sottoposto ad eventi distrofici anche in condizioni di naturalità. Per questo, nei mesi scorsi,  il Comune di Orbetello ha preso contatti con il Cnr-Ismar (Istituto di scienze marine) al fine avviare un confronto per approfondire lo studio delle dinamiche ambientali della laguna e lo sviluppo di sistemi innovativi di monitoraggio per la raccolta in tempo reale di informazioni ambientali specifiche che possano supportare le amministrazioni nelle fasi decisionali di breve e medio termine»

«Per integrare e rendere più efficienti le modalità gestionali dell’area lacustre, infatti – chiarisce il consigliere delegato alla laguna del Comune di Orbetello, Roberto Berardi  -, è necessario approfondire lo studio delle caratteristiche ambientali della laguna e, per le complessità correlate ai diversi processi ambientali coinvolti e agli impatti antropici esistenti, sono necessari approfondimenti tecnico-scientifici utili all’individuazione di strumenti innovativi di monitoraggio adeguati alla caratterizzazione e gestione della laguna di Orbetello. Le attività di studio e ricerca, in questo senso, costituiscono un contributo propedeutico e funzionale allo sviluppo e alla sperimentazione di un nuovo piano operativo di supporto alle decisioni che le amministrazioni devono assumere per la gestione della Laguna e delle emergenze ambientali, pertanto la nostra amministrazione comunale ha deciso di accogliere e finanziare il progetto del Cnr-Ismar, che già sta eseguendo tali tipi di monitoraggi anche nel Mar mediterraneo, Mar Rosso e Mar Baltico». 

Il progetto si suddivide in:

A. attività a breve termine: mappatura della distribuzione della vegetazione algale sommersa per supportare gli interventi di raccolta delle biomasse algali a prevenzione di eventi distrofici (soprattutto in vista dell’estate 2025) tramite approcci di classificazione delle immagini satellitari e l’integrazione in ambiente Gis (mesi 1,2 e 3);

B. attività a medio termine: implementazione di metodologie quantitative per la distribuzione e la densità della vegetazione algale sommersa, prevedendo l’automazione del processamento e permettendo la produzione automatica della mappatura in “quasi-tempo reale”, ovvero entro un giorno dall’acquisizione dell’immagine, mettendo il Comune in grado di valutare retrospettivamente l’adeguatezza dei metodi di prevenzione e di controllo adottati e la sostenibilità economica degli interventi, così da poter pianificare le attività tenendo conto di scenari futuri anche in risposta ai cambiamenti climatici in atto (mesi 2,3,4,5,6 e 7);

C. bando Esa: predisposizione di un progetto riguardante attività di analisi retrospettiva basata sulla serie temporale delle mappe quantitative di distribuzione e la densità della vegetazione algale sommersa dal 2016 ad oggi, compresa l’individuazione di stakeholders pubblici (Regione e Comune) e privati; tale progetto ha le caratteristiche per rientrare tra i bandi dell’agenzia spaziale europea Esa, che ne finanzierebbe l’implementazione, con la prospettiva di sviluppare il progetto a lungo termine.

«Il progetto prevede anche un’ulteriore fase “opzionale” – conclude Berardiche valuteremo successivamente, in cui il Cnr-Ismar si rende disponibile a fornire il supporto scientifico all’amministrazione locale al fine di creare un centro di coordinamento delle politiche di ricerca lagunare sul territorio nazionale che abbia la sua base ad Orbetello e che consentirebbe una maggiore integrazione tra ambiente e territorio con uno sguardo attento allo sviluppo delle attività produttive, della formazione e del turismo sostenibile».

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