Domenica 6 marzo, alle 17.30, al Teatro del Borgo di Massa Marittima, andrà in scena “Tre pezzi cento lire“, un racconto di Luciana Bellini sull’avvento della plastica in Maremma, messo in scena dalla compagnia del Teatro Studio di Grosseto.
Lo spettacolo
L’eclettica compagnia del Teatro Studio di Grosseto presenta la nuova produzione di teatro popolare “Tre pezzi cento lire”, dall’ultimo lavoro di Luciana Bellini, che, con la consueta arguzia e semplicità, ripercorre quel periodo cruciale della nostra storia, i primi anni Cinquanta, l’avvento della plastica, degli elettrodomestici, del benessere apparente, che ha cambiato volto alla società. Ci sarà da ridere teneramente, ma non si potrà fare a meno di cogliere un’amara analisi, che ora più che mai mostra i risultati di scelte scellerate.
L’intento di mettere in scena una storia dialettale e contadina non è soltanto per un moto di dovuta simpatia, ma ha una precisa esigenza politica e civile: “...Si potrebbe dire che la poesia dialettale è un paesaggio notturno colpito a un tratto dalla luce. Per quanto mediocre essa sia… pone sempre di fronte a un fatto compiuto, con tutta la fisicità di una nuvola o di un geranio” (P.P. Pasolini in Scritti Corsari).
Nello spettacolo confluiscono altri acquerelli tratti da diversi testi di Luciana Bellini (“Racconti raccontati”, “La Capitana”, “La terra delle donne”) e attinge all’introduzione a cura di Antonello Ricci e al “ritrattino” dell’autrice che ha composto in prosa Corrado Barontini.
Gli interpreti sono Enrica Pistolesi, Luca Pierini, Cosimo Postiglione, Daniela Marretti, Mirio Tozzini, Beatrice Solito; la regia dei movimenti e gli oggetti di scena sono a cura di Valeria Petri; l’adattamento del testo e la regia sono affidati a Mario Fraschetti.