Home Attualità Muore storico esponente politico: il cordoglio di Rifondazione Comunista

Muore storico esponente politico: il cordoglio di Rifondazione Comunista

di Redazione
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“Mi è stata comunicata, a bruciapelo, nella chat degli iscritti di Rifondazione Comunista, tra cui ci sono anche io, la scomparsa del compagno Luca Mechini“.

A dichiararlo è Giovanni Di Meo, esponente grossetano del partito.

“Figlio dell’ex dirigente comunista Rodolfo Mechini, Luca è sempre stato un appassionato di musica anni ’70 – spiega Di Meo -. Una musica che, a differenza di quella attuale, si era sempre caratterizzata per il suo legame con la ribellione e la contestazione giovanile che in Italia avevano ‘gonfiato le vele’ del Partito Comunista Italiano. Questo forse perchè quel partito, il grande partito, era dentro una sorta di democrazia bloccata, a causa degli accordi tra Italia e Stati Uniti d’America, che di fatto ne impedivano la vittoria. Ci eravamo iscritti insieme a Rifondazione Comunista nel gennaio 2022, per me era un ritorno, mentre per lui è stato qualcosa di strano, perchè, dopo il cambio del nome del Partito Comunista Italiano del 1991, non aveva più ripreso alcuna tessera di partito fino al 2022, appunto. Convinto da me e da altri amici suoi coetanei, aveva fatto la tessera ed aveva frequentato il circolo grossetano e fatto amicizia con tutti, a prescindere dall’età anagrafica“.

“Ma i fantasmi del suo passato erano in lui sempre presenti e, sebbene capisse che ormai stesse spiegando dei fatti storici e non più delle questioni di attualità, era sempre pervaso da un forte senso di nostalgia – continua Di Meo -. La famiglia di Luca, legata alle relazioni del partito con l’Unione Sovietica ed in particolare con l’Ungheria, andò in grosse difficoltà dopo la fine del blocco socialista dei primissimi anni ’90. La perdita delle certezze non scoraggiò i Mechini, che però si erano fortemente indebitati e che, con la morte del padre, avevano lentamente perso tutto. Luca si era già sentito male, il primo ictus nel 2016 lo aveva rallentato nei movimenti ed anche nelle capacità di ragionamento. Una volta mi fece sentire un suo vecchio audio sull’Unione Europea e sull’Euro, che avrebbe voluto pubblicare come podcast, in cui parlava molto più spedito. Purtroppo Luca non si era laureato per via dei problemi familiari di cui ho parlato sopra, problemi legati alla storia d’Italia e dell’Europa che hanno travolto la sua famiglia e la sua fragile personalità. Ma posso dire che senza dubbio sia stato il migliore insegnante di storia che abbia mai avuto, anche perchè alcune cose le aveva vissute direttamente ed era stato insieme al padre ad incontri internazionali molto importanti“.

“Questo secondo ictus pare sia stato a lui fatale. Ma voglio pensare che al partito si siano sbagliati – termina Di Meo -. Voglio pensare di rivederlo sbucare dietro all’Industri con la sua bicicletta e dirigersi verso la mia pizzeria, che spesso frequentava”.

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