Manciano (Grosseto). Le cuffie tutte maremmane di “Silent Emotion” partono alla conquista dei mercati internazionali. L’azienda “Silent Emotion”, creata dall’imprenditore mancianese Filippo Rossi, apre una nuova sede a Londra.
L’azienda
L’azienda, in attività da 10 anni, si occupa di eventi a zero impatto sonoro, noleggiando cuffie – uniche nel loro genere – che permettono di ascoltare musica senza fare rumore. Un’idea vincente nata durante un viaggio in Bulgaria che ha portato Filippo Rossi a fondare la “Silent Emotion“, una delle tante attività dell’imprenditore che si occupa anche di ospitalità, di vino e di servizi. Un business nato in Maremma per poi espandersi nel resto d’Italia e all’estero. Proprio com’è successo con le cuffie: dai primi eventi in Toscana fino ai festival nazionali, alle partnership con Rai, Bmw, alberghi e villaggi turistici. “Silent Emotion” sta crescendo: dal cinema (anche in tre lingue differenti) al fitness (in particolare lo yoga), e ora l’apertura della sede a Londra. Con il quartier generale che resta in Maremma, dove Filippo Rossi gestisce le sue attività con il supporto di un team di collaboratori, molto preparati e di soci che condividono la stessa visione.
«La “Silent emotion” ha un’organizzazione molto lineare – spiega Rossi –. È un business che si sviluppa sul web: veniamo contattati dai clienti che vogliono affittare le nostre cuffie e, una volta conclusa la parte commerciale, spediamo i prodotti che poi ci vengono restituiti a fine evento. Sugli apparecchi c’è il nostro marchio: abbiamo brevettato il design delle cuffie rendendole uniche nel loro genere. E ora la sede a Londra. La presenza nella City ci permette di sviluppare ulteriormente il nostro business, le occasioni per eventi a zero impatto acustico sono moltissime, per questo l’abbiamo scelta».
Ma la “Silent emotion” è solo una delle tante attività del giovane imprenditore mancianese, autore del libro “L’imprenditore fluido” che racconta la sua storia. «Sono partito da zero con la voglia di cambiare la mia vita e quella degli altri. Ho iniziato a creare aziende in settori diversi, tenendo sempre bene a mente che dobbiamo essere padroni del nostro tempo. L’idea che un imprenditore debba lavorare 20 ore al giorno è legata a un concetto sbagliato: oltre alla ricchezza economica ci sono quella interiore e la più importante, il tempo. La pandemia ha dimostrato che la diversificazione non solo è vincente. ma indispensabile: non è più possibile restare ancorati ad un lavoro, ad un’idea». Ma sempre rimanendo in Maremma. «Non ho mai pensato di andarmene – conclude Rossi –: qui ho avuto la possibilità di crescere come imprenditore e di dare lavoro a molti ragazzi, e questo mi rende orgoglioso».