Amiata (Grosseto). Gestione e sviluppo sostenibile delle foreste, responsabilità e conoscenza globale delle aree boschive, rurali e interne della Toscana. Nel Consiglio regionale della Toscana si è recentemente discussa l’Informativa relativa al Piano forestale regionale (Pfr), vale a dire il documento programmatorio che realizza le politiche economiche forestali toscane assumendone le priorità, perseguendone gli obiettivi e applicandone i criteri di intervento per il periodo di riferimento nel rispetto degli indirizzi della legislazione nazionale e in linea con il criterio della gestione forestale sostenibile.
“Un Piano che evidentemente nell’area dell’Amiata rappresenta un elemento di importanza fondamentale , poiché l’area della montagna ha nella gestione forestale un punto di forza con un impatto potenzialmente in grado di segnare svolte decisive per il rilancio di un territorio – si legge in una nota del coordinamento di Italia Viva Grosseto- Area Amiata -. E’ fondamentale puntare l’attenzione sui temi e le sfide che i territori rurali e forestali si trovano ad affrontare nell’urgenza determinata dalla crisi climatica, ma anche dal continuo spopolamento e dalla necessità di gestione e valorizzazione del patrimonio forestale. Tra questi, la prevenzione del rischio idrogeologico, di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, ma anche esigenze socio economiche legate all’abbandono, ambientali, paesaggistiche e della biodiversità”.
“Le risorse forestali in Toscana coprono più del 51% del territorio regionale e l’Amiata concorre con una percentuale assai alta e questo dà il senso del ruolo che le rappresentanze locali, vedi Unione dei Comuni e soprattutto il Consorzio forestale dell’Amiata, dovrebbero svolgere in funzione di un riconoscimento regionale che possa tradursi in risorse economiche ed umane che rilancino questa potenziale ricchezza e la trasformino in migliore vivibilità e attrattività del territorio. Serve migliorare la competitività del sistema forestale grazie alla valorizzazione del lavoro dell’uomo, come dell’innovazione e delle politiche di filiera – termina il comunicato -, arrivando allo sviluppo dell’economia circolare e per far questo servono competenze e capacità decisionali nella governance di queste rappresentanze e certamente non la cura di interessi particolari, poichè questo darebbe una svolta definitiva ed in senso negativo al rilancio dello sviluppo del territorio amiatino. Serve dare una svolta e questa è un’occasione da non perdere”.