Grosseto. A fine agosto, tre svastiche e scritte dalla chiara connotazione nazista e fascista, ovvero “Boia chi molla” e “Morte alla feccia rossa”, erano apparse sulle pareti di una piccola costruzione gestita dall’azienda Acquedotto del Fiora posta ai margini dell’abitato di Bagnore, in località Crocina, nel comune di Santa Fiora.
Un luogo non casuale data l’occasione del rinvenimento, avvenuto durante lo svolgimento della “Passeggiata partigiana” organizzata dalle sezioni Anpi dell’Amiata grossetana e di Piancastagnaio. Il giorno precedente, durante i sopralluoghi preparatori, la costruzione non mostrava infatti alcuna scritta minacciosa o simboli criminali.
«Si è trattato chiaramente di una gravissima intimidazione certamente premeditata, anche in considerazione delle finalità degli organizzatori coinvolti nell’evento dedicato alla memoria attiva – spiega Luciano G. Calì, presidente del comitato provinciale dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia – e costituisce inoltre un vergognoso oltraggio verso tutti coloro che persero la vita a seguito della deportazione nei lager nazisti e per avere scelto di lottare contro le nefandezze degli oppressori fascisti per la libertà e la nascita della Repubblica italiana, democratica ed antifascista. Il comitato provinciale “Norma Parenti” dell’Anpi maremmana ha immediatamente raccolto l’appello delle decine di cittadine e di cittadini presenti sul posto quella domenica di agosto, rimasti profondamente colpiti per i segni di un odio inumano che offende Santa Fiora e l’intera comunità maremmana».
La denuncia
Da qui la decisione di raccogliere testimonianze fotografiche e documentali per richiedere ufficialmente alle autorità di compiere ogni sforzo possibile per individuare i responsabili dell’ignobile atto, affidando la denuncia contro ignoti al Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Grosseto, intitolato proprio al tenente Gino Canzanelli, “partigiano con le stellette” e Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Da parte dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia, in stretta collaborazione con la sezione Anpi dell’Amiata grossetana, in attesa delle indagini disposte dall’autorità giudiziaria, “che sicuramente approfitterà della disponibilità delle decine di testimoni che si sono fatti avanti, continuerà a mantenere alta la vigilanza per impedire il ripetersi di fatti tanto gravi, a difesa della libertà e della democrazia nate grazie alla Resistenza la cui eredità più preziosa resta la nostra Carta Costituzionale”.