Montemerano (Grosseto). Se c’è una cosa su cui non ci possono essere dubbi è che ormai siamo entrati in una fase del tutto nuova e imprevedibile dei rapporti internazionali.
Dopo trent’anni di globalizzazione e di mercato libero, il mondo si è polarizzato in blocchi di potere “imperiale”, dove Stati Uniti e Cina, ma anche Russia, dominano il gioco in conflitto tra loro, in un disordine globale che muta di giorno in giorno. La guerra dei dazi che Trump ha intenzione di perseguire ha drammaticamente aggravato la situazione, rischiando non solo la crisi finanziaria, ma anche il ritorno agli interessi nazionali. Schiacciata tra le più grandi potenze economiche e finanziarie c’è l’Europa, dove la crisi dello stato sociale, l’aumento delle disuguaglianze, la polarizzazione delle opinioni pubbliche e la perdita di fiducia nella democrazia ci fanno chiedere quale sarà il suo futuro.
Intanto non si spegne il rumore delle armi, iniziato il 24 febbraio 2022 con l’aggressione della Russia a un Paese europeo, l’Ucraina, di cui non si vede la fine, così come non si vede soluzione per il conflitto israeliano-palestinese. Nel mondo oggi ci sono cinquanta guerre e, dopo la decisione di Trump di togliere o comunque ridurre l’impegno degli Usa nella difesa dei suoi alleati, si impone l’esigenza di una difesa comune anche per l’Europa. Però il riarmo e l’ipotesi di un unico comando europeo dividono i Paesi dell’Unione Europea, che sconta enormi ritardi nella costituzione di un soggetto politico e militare.
Tra la confusione e il disorientamento come orientarsi nel nuovo disordine mondiale? “Siamo in una fase post egemonica, fatta di tensioni, marcata dalla competizione, tutte le potenze si contendono lo spazio e mettono in discussione i confini. Lo dimostra la pretesa di Trump di entrare in possesso della Groenlandia: ho bisogno delle terre rare per lo sviluppo tecnologico? Le prendo dove ci sono. Il mito della pacificazione raggiunta con la globalizzazione era del tutto infondato, ci dobbiamo aspettare altre scosse sismiche”, sostiene il professor Francesco Strazzari, docente di Relazioni internazionali alla Scuola Superiore dell’Universitaria Sant’Anna di Pisa, che sabato 12 aprile, alle 18, sarà all’Accademia del libro, nella biblioteca comunale di storia dell’arte di Montemerano, per un incontro dal titolo “Il rumore dell’armi e il destino dell’Europa”.
Francesco Strazzari, docente di Relazioni internazionali alla Scuola universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, è anche “adjuct lecturer in international relations” alla Sais, Jones Hopkins University, che ha sede italiana a Bologna. Tra i suoi libri: “Notte balcanica. Guerre, crimine, stati falliti alle soglie d’Europa” (Il Mulino, 2008); con Michela Calculli, “Terrore sovrano. Stato e jihad nell’era postliberale” (Il Mulino, 2017); “Frontiera Ucraina. Guerra, geopolitiche e ordine internazionale” (il Mulino 2022). Scrive sui quotidiani Il Manifesto e Domani.