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Pesce a Km 0 nella rete Coltidiretti

di Redazione
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Grosseto (GR). Il pescato a chilometro zero arriva anche sui banchi dei mercati di Campagna Amica. Da domani, sabato 7 luglio, l’offerta rivolta ai frequentatori del farmer market di via Roccastrada a Grosseto (martedì e sabato dalle 8,30 alle 13) si arricchisce di  triglie, gamberoni, saraghi, scorfani, gattucci, paraghi, orate, muggini, spigole e merluzzi pescati a largo dell’arcipelago toscano.
“Un ulteriore passo avanti – spiega Francesco Viaggi, presidente di Coldiretti Grosseto – nell’implementazione di una filiera tutta italiana firmata e certificata dagli agricoltori”. Perché la pesca “è” agricoltura, tanto nella sua articolazione colturale, si pensi agli allevamenti d’eccellenza di Orbetello, quanto nella tradizionale attività di paranza. L’iniziativa nasce grazie “Impresa Pesca Coldiretti”, che si dedicherà a promuovere e tutelare il made in Italy anche di questo importante settore. “Impresa Pesca – nota Viaggi – intende tutelare sia gli interessi degli operatori, delle aziende, degli imprenditori della filiera ittica nazionale, che i consumatori. Ai quali è necessario restituire la possibilità di scegliere consapevolmente un prodotto stagionale di qualità, proveniente dal territorio”. L’offerta di pesce fresco al mercato di Campagna Amica punta a garantire un canale di vendita privilegiato, a filiera corta, completandone l’offerta, a fianco di ortaggi, frutta di stagione, carni, salumi, formaggi, vino e olio.
Il pescato è quello della Cooperativa Costa d’Argento, azienda di eccellenza nella cattura e nella commercializzazione del settore nel Mar Tirreno. “Con la nostra partecipazione ai mercati di Campagna Amica – sottolinea Maurizio Manno, uno dei responsabili della cooperativa – intendiamo fare un primo concreto passo verso la valorizzazione del prodotto ittico locale di stagione. Il secondo sarà quello, in collaborazione con la Camera di Commercio di Grosseto, di partecipare a creare un marchio regionale a tutela della nostra eccellenza. E magari portare nella ristorazione collettiva (specie nelle scuole) il pescato locale. Perché mi pare assurdo – conclude – che mio figlio mangi a mensa il ‘pesce veloce del Baltico’, quando non è il pangasio del fiume Mekong, piuttosto che i merluzzi che preleviamo noi a largo di Giannutri”

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